Il caso

Sinner torna con Ferrara, Kyrgios attacca: “Siamo stati ingannati”

Kyrgios nuovamente polemico dopo la decisione di Jannik di riassumere il preparatore, allontanato dopo il caso Clostebol

Sinner torna con Ferrara, Kyrgios attacca: “Siamo stati ingannati”
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La notizia del ritorno di Umberto Ferrara nel team di Jannik Sinner ha spiazzato tutti. Una decisione improvvisa, quasi clamorosa, che ha riacceso polemiche mai del tutto sopite. E a cogliere l’occasione per attaccare è stato ancora una volta Nick Kyrgios, da sempre tra i più accesi detrattori del tennista altoatesino.

Sui social, l’australiano ha lanciato una nuova frecciata velenosa:

È tornato con lo stesso dottore, siamo stati ingannati signore e signori”.

Il riferimento è chiaro: Ferrara fu coinvolto nel caso Clostebol, la sostanza vietata che aveva portato a una positività involontaria di Sinner. Secondo la ricostruzione, il preparatore acquistò un farmaco per curare un taglio a un dito di un altro membro dello staff, il fisioterapista Giacomo Naldi, il quale poi avrebbe trattato Sinner senza guanti, trasmettendogli la sostanza.

Il caso venne archiviato come errore umano senza dolo, ma costò il posto a entrambi. Ora, però, Ferrara torna a lavorare con il numero 1 del mondo, prendendo il posto di Marco Panichi, allontanato poco prima di Wimbledon e recentemente entrato nello staff di Holger Rune.

Il ritorno di Ferrara non è solo una scelta tecnica, ma anche personale: tra lui e Sinner c’è un rapporto di profonda fiducia. Tuttavia, la mossa potrebbe prestare il fianco a ulteriori polemiche, come dimostrato dalla reazione di Kyrgios, reduce dall’ennesima uscita prematura – stavolta in doppio a Washington insieme a Gael Monfils.

Nel frattempo, Sinner continua a prepararsi per la stagione americana sul cemento con un occhio ai Masters 1000 di Toronto e Cincinnati e, soprattutto, all’US Open, dove cercherà di confermare il suo status di leader del ranking ATP.