Wimbledon

Sinner stringe i denti: oggi i quarti contro Shelton

Jannik è alle prese con un problema al gomito, ma scenderà in campo per conquistare la semifinale

Sinner stringe i denti: oggi i quarti contro Shelton
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Un breve allenamento sul veloce indoor dell’All England Club, poi un campo outdoor prenotato ad Aorangi Park e infine… niente. Nessuna sgambata all’aperto per Jannik Sinner, il cui lunedì a Wimbledon è stato tutt’altro che ordinario. La vittoria su Grigor Dimitrov nei quarti è arrivata nel modo più amaro: con il ritiro dell’avversario per infortunio sul punteggio di 6-3, 7-5, 2-2 in suo favore. Ma a preoccupare il team azzurro, più ancora della dinamica dell’incontro, è stata la caduta del numero uno del mondo e le sue parole a caldo: “Sono un po’ preoccupato. Ho sentito fastidio soprattutto su servizio e dritto. Farò i raggi”.

L’indagine strumentale, effettuata martedì mattina, ha escluso lesioni all’osso del gomito. Notizia fondamentale per riportare un minimo di tranquillità nel campo Sinner, turbato da una prestazione opaca, condizionata da dolore e tensione, e dal rischio concreto di dover dire addio a Wimbledon anzitempo. A gettare acqua sul fuoco, come spesso accade, ci ha pensato coach Darren Cahill, vero ambasciatore del gruppo: “Gli abbiamo fatto colpire qualche palla per 20-30 minuti. Giusto per ritrovare sensazioni. È impossibile tenerlo completamente fermo. È stata una buona idea tornare in campo. Andrà tutto bene”.

Il Sinner visto contro Dimitrov è stato spento, passivo, irriconoscibile. Secondo Cahill, il dritto ha perso circa 10 km/h rispetto agli standard: colpo chiave, responsabile in parte dei 21 errori gratuiti commessi fino al ritiro del bulgaro. Una prestazione crepuscolare, in netto contrasto con i primi tre turni impeccabili, che ha lasciato qualche segno nell’ecosistema emotivo del campione. Ma da martedì, con l’aiuto del fisioterapista Claudio Zanetti e dello staff della Federazione, si è lavorato per ristabilire equilibrio fisico e fiducia. Importante, in questo contesto, il riferimento allo scorso anno: proprio contro Shelton, oggi suo avversario nei quarti (secondo match sul Campo 1 dopo Swiatek–Samsonova), Sinner centrò una delle sue migliori prestazioni sull’erba di Church Road.

Il bilancio dei precedenti è chiaro: 5-1 per l’italiano. E oggi, più che mai, serve attingere a quei ricordi per ritrovare continuità. In palio c’è non solo un posto in semifinale, ma anche 48 preziosissime ore per riposare, recuperare e prepararsi — potenzialmente — a un nuovo incrocio con Novak Djokovic (favorito su Cobolli).

Il tempo è tutto, come anche il reset mentale. Carlos Alcaraz avanza spedito, ma anche Jannik deve tornare a guardare avanti: “lacrime di coccodrillo non abitano a Haus Sinner”, si legge tra le righe di una gestione che, seppur scossa da recenti scelte discutibili (come l’addio ai preparatori Panichi e Badio), resta centrata.