Masters 1000 Parigi

Sinner infinito: 25° successo indoor di fila e finale a Parigi

Jannik travolge Zverev 6-0 6-1 e vola alla 32ª finale in carriera. Domani contro Auger-Aliassime si gioca anche il numero 1 al mondo

Sinner infinito: 25° successo indoor di fila e finale a Parigi

Venticinque vittorie consecutive sul cemento indoor, trentaduesima finale in carriera, nona del 2025. I numeri di Jannik Sinner ormai vanno giocati al lotto, sulla ruota di Parigi. L’altoatesino è a un passo dal paradiso, da quel numero 1 del mondo che potrebbe riabbracciare domani (anche se solo per una settimana, la numero 66 della storia del ranking) battendo Felix Auger-Aliassime in finale.

“La classifica è solo una conseguenza”, ha ripetuto per tutta la settimana, quasi a voler scacciare la pressione. Ma i fatti raccontano altro: Sinner non è uno che le occasioni le lascia scappare. E lo sa bene Alexander Zverev, demolito con un eloquente 6-0 6-1 in appena un’ora e due minuti. Una lezione tennistica, ma anche mentale, perché il tedesco, fiaccato dalle battaglie contro Medvedev, è rimasto in campo solo per onorare la sfida.

“Sono contento di essere in finale – ha detto Jannik – ma Sascha era un po’ stanco mentalmente. Felix sta giocando un tennis incredibile, per entrambi sarà una grande occasione. Dopo la partita di domani mi prenderò finalmente due giorni liberi…”

Lo show perfetto

Appena due game e la partita ha già preso una direzione precisa. Sinner parte con due palle break: la prima finisce in corridoio, la seconda è un capolavoro. In panchina Darren Cahill scatta in piedi come una molla, compiaciuto. Le gambe di Zverev non rispondono, le scorie del match precedente si sentono, e Jannik non lascia nemmeno una briciola. Il secondo break arriva subito, il terzo chiude i conti: 6-0 in mezz’ora.

Zverev prova a reagire, tiene finalmente un turno di battuta nel secondo set, ma è solo un’illusione. Nel terzo game cede di nuovo il servizio, poi chiama il medico: il fisico non risponde più. Sinner, invece, continua a giocare con precisione chirurgica e lucidità glaciale, alternando vincenti e variazioni con una naturalezza disarmante.

Arriva un altro break, poi la fine dei giochi: 6-0 6-1, 62 minuti totali. Jannik scrive “Guarisci presto” sulla telecamera, con il rispetto di chi sa vincere anche con eleganza.

Domani, contro Auger-Aliassime, non sarà solo una finale. Sarà una sfida per la vetta del mondo, l’ennesimo capitolo di un 2025 da sogno, in cui l’Italia del tennis parla sempre più con l’accento di San Candido.