L’atmosfera dell’Inalpi Arena accompagna Jannik Sinner fin dall’ingresso in campo, ma è solo quando il boato del pubblico si trasforma nel coro “Olé olé olé olé, Sinner Sinner” che il numero 2 del mondo dà la sensazione di voler cambiare marcia. Fino a quel momento la semifinale non era stata una passeggiata, perché Alex De Minaur aveva confermato la propria fama di giocatore coriaceo, capace di allungare ogni scambio e di non concedere mai un punto senza battaglia. L’australiano, arrivato a Torino con dodici sconfitte in altrettanti precedenti contro l’azzurro, aveva disputato un primo set di grande intensità, rimanendo attaccato al punteggio fino al 5-5 e annullando sette palle break con coraggio e solidità. Sinner, però, ha trovato proprio nel sostegno del pubblico la spinta per affondare il colpo decisivo, concretizzando all’ottava occasione il break che di fatto ha chiuso la sfida.
Il resto della partita ha avuto contorni molto diversi. Dopo aver incasellato il primo parziale 7-5, Sinner ha preso il largo nel secondo con una progressione costante, dominando gli scambi e togliendo fiducia all’avversario. De Minaur ha provato a rimanere in partita con le armi che possiede, a partire dal servizio che nel primo set gli aveva garantito quattro ace e diverse situazioni favorevoli, ma l’inerzia ormai era girata. Il numero 2 del mondo ha approfittato del momento, si è issato rapidamente sul 4-0, ha sfiorato il 5-0 e, nonostante un break point concesso sul 4-1, ha chiuso senza tentennamenti sul 6-2 dopo un’ora e 52 minuti complessivi.
Per Sinner si tratta della terza finale consecutiva alle Finals, un traguardo che lo inserisce in un’élite ristretta. Prima di lui ci erano riusciti soltanto fuoriclasse del calibro di Nastase, McEnroe, Lendl, Becker, Federer e Djokovic, nomi che raccontano da soli la difficoltà dell’impresa. Il pubblico torinese sogna un nuovo trionfo, dopo quello storico del 2024, e l’altoatesino appare determinato a sfruttare al massimo una condizione che lo ha già portato a firmare 29 vittorie di fila indoor, una striscia che parte dalla finale persa nel 2023 proprio sotto la Mole contro Djokovic.
La semifinale ha mostrato ancora una volta quanto sia cresciuto Jannik nella gestione dei momenti delicati. A parte un passaggio complicato all’inizio, quando De Minaur si è procurato tre palle break consecutive, l’azzurro ha tenuto percentuali altissime con la prima di servizio e ha trasmesso una sensazione di sicurezza nei turni di battuta che ha progressivamente scoraggiato l’avversario. Nei lunghi scambi, invece, la differenza l’ha fatta la capacità di Sinner di cambiare ritmo e di trovare soluzioni rapide, qualità che hanno finito per logorare la difesa instancabile dell’australiano.
Domani alle 18 andrà in scena l’ultimo atto di un torneo che ha già regalato emozioni fortissime. Sinner aspetta di conoscere l’avversario, che uscirà dalla sfida tra Carlos Alcaraz e Felix Auger-Aliassime, ma la platea dell’Inalpi Arena ha già scelto da che parte stare. L’obiettivo è il bis, il modo più naturale per chiudere un’altra stagione da protagonista assoluto.