Il numero due del mondo continua a correre. Jannik Sinner approda in semifinale all’ATP 500 di Pechino e lo fa archiviando in due set (6-1 7-5) la pratica Fabian Marozsan, in un match che ha mostrato due volti diversi ma un unico padrone. L’altoatesino conquista così la quarantesima vittoria stagionale, un dato che fotografa meglio di qualsiasi parola la regolarità e l’efficacia del suo tennis nel 2025. E lo fa in un torneo dove, finora, ha concesso poco agli avversari e molto al proprio gioco.
Il bilancio, al termine del quarto di finale, è positivo, anche se non tutto ha funzionato alla perfezione, come sottolineato dallo stesso Sinner nel post-partita: “Oggi ho faticato a tenere il servizio, più di una volta sono andato sotto 0-30. Ma nel complesso sono soddisfatto della mia tenuta mentale”, ha dichiarato ai media presenti.
Il match ha vissuto un primo set dominato in lungo e in largo da Sinner, solido al servizio e aggressivo in risposta. Poi, un secondo parziale più equilibrato, in cui l’ungherese – salito di livello – ha provato a rientrare in partita, servendo persino per portare la sfida al terzo. Lì, però, è venuta fuori la solidità mentale dell’azzurro: nessuna sbavatura, un break chirurgico, e il match archiviato senza troppi patemi.
A livello tattico, l’azzurro ha tentato qualche variazione, pur in condizioni di gioco piuttosto rapide che non facilitavano certi approcci: “Ho provato ad essere aggressivo dal fondo ed andare un po’ a rete, ma giocavamo velocissimi ed era difficile”, ha spiegato. E sul passaggio a vuoto che ha portato al break dell’ungherese nel secondo set ha aggiunto: “Sono contento per come ho lottato. Sapevo che lui è un giocatore che sa raggiungere picchi alti, ha servito per il set e poi ha commesso un paio di errori”.
A dare ulteriore peso alla vittoria c’è il traguardo tondo delle 40 partite vinte nell’anno, un numero ancora più impressionante se si considera la selettività con cui Sinner ha gestito il proprio calendario: “La fiducia è fondamentale nel nostro sport. Tenuto conto che ho giocato solo otto tornei, direi che sono soddisfatto”, ha detto con il suo consueto equilibrio.
Ora lo attende un avversario che conosce benissimo: Alex De Minaur, battuto in tutti e dieci i precedenti. Ma guai a sottovalutare l’australiano, come lo stesso Jannik ha voluto sottolineare: “È uno dei giocatori più veloci che abbiamo, è una grande sfida per me. È migliorato molto negli ultimi mesi. Sta giocando un ottimo tennis. Oggi non ho visto molto, ma nei turni precedenti ha giocato molto e un ottimo tennis. Mi aspetto una partita molto dura. Qui ci sono condizioni piuttosto uniche, il campo a volte è lento, soprattutto con le palle usate. Sarà molto difficile superarlo”.
In un torneo dove si fa sempre più largo come uno dei favoriti, Sinner tiene alta la concentrazione e bassa la voce, consapevole che l’obiettivo finale passa da sfide come quella che lo attende ora. Il traguardo è vicino, ma servirà ancora una volta il miglior Jannik.