La corsa di Jannik Sinner all’ATP 500 di Pechino prosegue senza intoppi. Sul cemento cinese, l’altoatesino mette in mostra un’altra prestazione di sostanza e approda in semifinale centrando la sua quarantesima vittoria stagionale. Contro il talentuoso ungherese Fabian Marozsan, numero 57 del ranking, il numero due del mondo si impone in due set con il punteggio di 6-1 7-5 in un’ora e venti minuti di gioco, evidenziando un netto dominio nella prima frazione e una grande capacità di gestione nel momento più complesso del secondo set.
L’inizio del match è un monologo azzurro. Sinner parte con un tennis aggressivo, preciso, affilato. Fa male in risposta, è chirurgico al servizio, e chiude il primo parziale in appena 26 minuti, lasciando solo un game all’avversario. Le sue risposte sulle seconde di Marozsan – affrontate con la consueta posizione avanzata – mettono subito pressione all’ungherese, che fatica a trovare soluzioni efficaci. A differenza dei due match precedenti, Sinner questa volta ricorre meno alle variazioni, ma trova ugualmente un rendimento altissimo in ogni fondamentale, mostrando anche un ritmo superiore nella spinta da fondo.
Il copione cambia nella seconda frazione, dove Marozsan alza decisamente il livello. L’ungherese, già protagonista di alcune ottime prestazioni nel corso della stagione, si dimostra avversario temibile, con colpi profondi e un tennis brillante. Approfittando di un passaggio a vuoto del numero due del mondo, riesce addirittura a portarsi a servire per il set sul 5-4. Ma è proprio in quel momento che emerge con forza la tenuta mentale e tecnica di Sinner. L’azzurro strappa il servizio a zero all’avversario, annullando qualsiasi speranza di rimonta.
Nel game successivo, Sinner piazza un parziale devastante: dodici punti a uno, frutto di una reazione rabbiosa ma lucida. Nonostante una percentuale di prime in campo piuttosto bassa (57%), l’azzurro si prende più rischi con la battuta, trovando velocità superiori rispetto ai match precedenti. Non tutto è filato liscio, ma Sinner ha avuto la forza di rimettere ordine nel momento decisivo, confermando ancora una volta una maturità sempre più evidente.
Il secondo set ha mostrato qualche crepa, soprattutto nel gioco di servizio, dove l’azzurro ha concesso più del previsto. Ma nel complesso, la prova resta convincente. La sensazione è che Sinner abbia voluto alzare l’intensità, anche per scrollarsi di dosso un po’ di ruggine. E il piano ha funzionato. Il finale di partita, infatti, lo ha visto dominare nuovamente, senza lasciare spazio ad altre sorprese.
Con questo successo, Sinner centra la terza semifinale consecutiva a Pechino, la sesta del 2025 e la tredicesima di fila sul cemento. Un dato che conferma il suo straordinario rendimento nei tornei sul rapido: in tutte le manifestazioni giocate quest’anno su questa superficie, l’azzurro ha sempre raggiunto almeno la finale.
Ora lo attende Alex de Minaur, avversario che Jannik conosce bene e contro il quale vanta un bilancio perfetto: dieci vittorie su dieci nei precedenti. L’australiano è approdato in semifinale approfittando del ritiro di Mensik sul 4-1 a suo favore. Sinner partirà favorito, ma servirà ancora una volta il miglior tennis per continuare la corsa verso un altro titolo.