Rivalità a confronto

Sinner vs Alcaraz come Federer vs Nadal

Sinner ha quasi il 100% di vittorie, di fatto perde solo con Carlitos Alcaraz proprio come Federer anni fa contro Rafa Nadal.

Sinner vs Alcaraz come Federer vs Nadal
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Jannik Sinner sembra imbattibile. Lo dicono i numeri, lo conferma il dominio sul circuito, lo temono gli avversari. Tutti tranne uno: Carlos Alcaraz. Lo spagnolo, secondo del ranking, è la vera e unica nemesi dell’altoatesino. Un duello che ha già il sapore dell’epopea e che richiama alla mente, inevitabilmente, quello tra Roger Federer e Rafael Nadal. Due stili diversi, due personalità opposte, una rivalità che ha segnato un’era. E ora, forse, la storia si ripete.

Dall’inizio del 2024, Sinner ha giocato 99 partite, vincendone 91. Un dominio clamoroso, interrotto solo da tre sconfitte “anomale” — Tsitsipas a Montecarlo, Medvedev a Wimbledon, Rublev a Montreal — e da cinque battute d’arresto che hanno sempre lo stesso nome: Carlos Alcaraz. Dal successo di Pechino 2023, Jannik non riesce più a superarlo. Il bilancio è impietoso: 0-5 negli ultimi confronti. E non parliamo di partite qualsiasi, ma di match ad altissimo peso specifico: semifinale a Indian Wells, finale a Pechino, due epici confronti al Roland Garros (2024 e 2025) e la sconfitta agli Internazionali d’Italia, unica chiusa in due set.


Sinner sembra aver alzato un muro contro tutti, tranne che contro Carlos. Una situazione quasi identica a quella vissuta da Federer nei suoi anni di dominio, in particolare tra il 2005 e il 2006. Lo svizzero, allora n.1 del mondo per 237 settimane consecutive, mise insieme 173 vittorie e solo nove sconfitte. Cinque di queste — di nuovo, lo stesso numero — arrivarono per mano di Nadal, il suo grande rivale. E anche allora c’erano i match point mancati, le partite perse per dettagli, come quella storica finale di Roma nel 2006.

La storia pare ripetersi, con tutti gli ingredienti del caso: un numero uno che vince tutto tranne lo scontro diretto con il numero due, un gap che diventa psicologico prima ancora che tecnico, un confronto che esalta le rispettive qualità. Se Federer era eleganza e geometria, Sinner è esplosività e controllo; se Nadal era forza e resilienza, Alcaraz è istinto e talento in pura libertà.

Jannik è già a quota 53 settimane consecutive in cima al ranking, ma la sensazione è che possa andare ben oltre. Tuttavia, per lasciare davvero un segno indelebile, dovrà superare quell’ostacolo chiamato Alcaraz. Perché è nelle rivalità che si definiscono i campioni. Federer ha avuto Nadal, Sinner ha Carlos. Ma se lo svizzero ha dovuto aspettare anni per sconfiggere il maiorchino sulla terra, Jannik ha ancora tutto il tempo per scrivere un finale diverso.

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