Sorpresa a Miami: Mensik batte Djokovic in finale

Sorpresa a Miami: Mensik batte Djokovic in finale
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Se serviva un altro indizio per fare una prova, a Miami, Jakub Mensik, l'ha dato. A soli 19 anni, il ceco conquista il suo primo Masters 1000 battendo Novak Djokovic in due set, entrambi finiti al tie-break, nel giro di 2 ore e 3 minuti. Per Nole, ancora una volta, il titolo numero 100 sfugge. Ma poco da dire: Mensik ha strameritato la vittoria, dominando per tutto l'incontro e non tremando nei momenti decisivi, a differenza di Djokovic, che ha disputato due pessimi tie break, nettamente controllati dal ceco.

Mensik diventa il primo giocatore della Repubblica Ceca a vincere un Masters 1000 dal 2005 (quando ci riuscì Tomas Berdych a Bercy), e il quarto più giovane a farlo dopo Michael Chang, Rafael Nadal, Carlos Alcaraz e Holger Rune. Con il suo ingresso nella top 25 del ranking mondiale (è ora numero 24), Mensik si conferma come un talento straordinario che deve solo trovare maggiore continuità, una caratteristica che storicamente non ha contraddistinto la scuola tennistica ceca. Ma da oggi, è sicuramente un nome da tenere d’occhio anche ai massimi livelli.

LA PARTITA

Mensik parte subito forte, tiene il servizio e brekka Djokovic, volando sul 2-0 grazie anche a due errori di dritto di Nole, teso e falloso all’inizio del match. Il ceco, al contrario, gioca con grande sicurezza, coprendo il campo in maniera impeccabile e reggendo ottimamente il confronto da fondo con il serbo. Sul 3-0 per Mensik, Djokovic finalmente trova il suo ritmo e riesce a tenere il servizio, ma l'impressione è che l'ex numero 1 del mondo stia facendo molta fatica. Non è un caso: a questo punto della sua carriera, Nole soffre molto contro giocatori con un servizio potente, che non sempre riesce a leggere come in passato. La sua straordinaria carriera si è basata soprattutto sulla risposta, un aspetto del gioco che ora sembra non essere più al suo meglio. Tuttavia, Djokovic è sempre Djokovic, e anche ora basta lasciargli uno spiraglio per farlo pagare. E proprio uno di questi spazi arriva sul 4-2: il ceco non riesce a piazzare la prima di servizio per quasi tutto il game, e Djokovic ne approfitta, procurandosi la sua prima palla break della partita e recuperando così lo svantaggio. Da quel momento, il match entra in un grande equilibrio: Mensik commette qualche errore di troppo, ma riprende a servire bene, mentre Nole non molla. Alla fine, il set giunge inevitabilmente al tie break. Un nastro favorevole al ceco gli permette di vincere un punto fondamentale, chiudendo il game con una splendida veronica che lo porta sul 2-0. Djokovic, però, sbaglia un dritto facile e finisce per trovarsi sotto di due minibreak. Un'altra disastrosa palla corta che muore in rete e Mensik vola sul 5-0. È troppo anche per Nole: il ceco conquista il primo set, chiudendo il tie break 7-4 in 55 minuti. Nel secondo set, equilibrio totale fino al 2-2, quando Mensik si procura il primo break point del parziale, leggendo perfettamente una palla corta non perfetta di Djokovic. Nole non si scompone e annulla la palla break con un servizio vincente, ma il ceco non si ferma. Con un magnifico rovescio lungolinea, si procura una seconda palla break, che però Djokovic annulla con altrettanta bravura. Dopo qualche momento di sofferenza, il serbo riesce finalmente a tenere il servizio, urla verso l'angolo con l'energia di un Murray scatenato e sale 3-2. Sul 4-3 per Nole, Mensik commette il primo doppio fallo del match e si arriva a 40-40. Ma il ceco dimostra grande forza mentale, sparando due servizi micidiali che gli permettono di pareggiare sul 4-4. I due continuano a servire molto bene e si arriva ancora una volta al tie break. Djokovic parte male, concedendo subito un minibreak, ma reagisce con rabbia. Mensik, però, "ricambia" il favore e commette un errore su un dritto in allungo che lo riporta sotto, 2-1 per il serbo. Sul 2-2, uno scambio interminabile vede Djokovic, visibilmente stanco, sbagliare, concedendo un altro minibreak al ceco, che con un altro servizio devastante sale sul 4-2. La tensione cresce, e Mensik commette un errore, permettendo a Djokovic di recuperare un minibreak e portarsi sul 4-3. Ma ancora una volta, il serbo perde un lungo scambio e sembra ormai privo di energie. Djokovic sbaglia anche il punto successivo, e Mensik si ritrova con tre match point. Jakub spreca il primo, ma non il secondo. Con un altro tie break chiuso 7-4, il talento di Prostějov conquista il suo primo Masters 1000 e il suo primo titolo ATP della carriera. Djokovic, pur rammaricato per non aver conquistato il tanto atteso titolo numero 100, abbraccia sinceramente il giovane rivale. E la firma di Mensik alla telecamera, "First of many" ("Il primo di tanti"), suona come una promessa che emoziona e fa presagire un futuro brillante.

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