Botta e risposta

Ivanisevic risponde a Tsitsipas: "Mai insultato, parole amplificate"

Goran Ivanisevic è voluto tornare sulle parole di Tsitsipas che aveva avuto modo di lamentarsi del suo atteggiamento nei suoi confronti.

Ivanisevic risponde a Tsitsipas: "Mai insultato, parole amplificate"
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Una separazione polemica, figlia di un rapporto mai veramente sbocciato. Tra Goran Ivanisevic e Stefanos Tsitsipas la collaborazione è durata lo spazio di poche settimane, segnate più da tensioni che da progressi. E alla fine è arrivato l’epilogo che molti si aspettavano, ma con contorni più rumorosi del previsto. Dopo le dure parole del tennista greco, che aveva definito il suo ex coach “un dittatore che parlava male di lui”, il tecnico croato ha deciso di rompere il silenzio e raccontare la sua versione dei fatti.

"Si è esagerato su tutto", ha dichiarato Ivanisevic ai microfoni della tv nazionale croata HRT. "Non ho insultato Tsitsipas. Quello che gli ho detto, glielo ho detto in faccia e non alle spalle". Una precisazione netta, con il chiaro intento di spegnere un incendio che ha attirato l’attenzione del circuito. "Con questa generazione, purtroppo, non si può più dire nulla. Ogni parola viene amplificata", ha aggiunto con un tono quasi rassegnato.

I due si sono comunque parlati, come racconta l'ex numero due del mondo: "Abbiamo parlato ieri, ci siamo ringraziati. Ha scelto di tornare a lavorare con suo padre e credo sinceramente che sia la scelta migliore". Nessuna porta chiusa, almeno a parole, ma l’idea che l’avventura in comune fosse segnata fin dall’inizio è emersa con chiarezza. Ivanisevic, d’altronde, ha sempre prediletto un metodo di lavoro diretto, talvolta ruvido, non adatto a tutti. E Tsitsipas, che ha più volte ribadito la necessità di un team familiare e affiatato attorno a sé, ha probabilmente percepito una distanza incolmabile.

"Credo che Apostolos sia l'unica persona in grado di allenare suo figlio. Ha giocato il suo miglior tennis con lui che lo conosce meglio di chiunque altro. È un progetto familiare", ha sottolineato il croato, spiegando in maniera definitiva perché il ritorno al passato sia sembrato inevitabile.

Ma al di là della forma, Ivanisevic è tornato anche sul contenuto, sul vero nodo della crisi del greco: la sua tenuta mentale. "Gli ho ripetuto che nulla cambierà finché non sistemerà certe cose nella sua testa. Se non sei preparato a livello mentale, fisico ed emotivo – ma soprattutto mentale – non puoi competere coi migliori", ha ribadito l’ex coach di Djokovic. E l’ultimo Wimbledon, con l’eliminazione al primo turno e il ritiro contro Royer dopo due set, ha purtroppo confermato la diagnosi.

Nonostante tutto, Ivanisevic ha voluto chiudere con un messaggio di speranza nei confronti di Tsitsipas, che oggi sembra più lontano che mai dai vertici che aveva accarezzato tra il 2019 e il 2021. "Gli auguro il meglio. È troppo forte per restare dove si trova ora. I risultati parlano per lui, sono sicuro che non abbia certo dimenticato come si gioca a tennis".

Un addio segnato da incomprensioni, ma anche da rispetto. Ora ognuno andrà per la sua strada, in attesa che il tempo aggiusti i ricordi e, magari, restituisca a entrambi le condizioni per un nuovo inizio, anche se non insieme.