Ancora una volta, agli US Open, Taylor Fritz si ferma davanti al muro invalicabile chiamato Novak Djokovic. Nel match valido per i quarti di finale dello Slam newyorkese, il serbo ha imposto la sua legge con autorità, esperienza e solidità, regalando al pubblico una prestazione da manuale e guadagnandosi l’accesso alla semifinale. In un Arthur Ashe Stadium schierato quasi totalmente a favore del padrone di casa, Djokovic ha messo a tacere i tifosi e le velleità dello statunitense con una vittoria per 6-3, 7-5, 3-6, 6-4 in tre ore e ventiquattro minuti di battaglia.
Nonostante i 38 anni e una carriera ormai leggendaria, il numero 2 del mondo continua a scrivere pagine di storia del tennis con una continuità impressionante. E anche questa volta, contro un avversario che non è mai riuscito a batterlo in carriera, non ha fatto eccezione. Fritz, pur sostenuto da un pubblico calorosissimo e reduce da un ottimo torneo, ha subito la pressione dei precedenti — ora sono undici sconfitte su undici incontri con Djokovic — e ha pagato a caro prezzo ogni minima esitazione.
I primi due set sono stati il riflesso della freddezza e della lucidità del campione serbo, capace di sfruttare ogni occasione concessa da un Fritz spesso frenetico e poco incisivo nei momenti chiave. Nel primo parziale, Djokovic ha messo subito le cose in chiaro strappando il servizio e amministrando con autorità fino al 6-3. Il secondo set è stato più combattuto, con Fritz che ha cercato di trascinare la sfida al tiebreak, ma è stato ancora una volta Nole a trovare il guizzo nel momento decisivo per chiudere 7-5.
L’unico passaggio a vuoto per Djokovic è arrivato nel terzo set. Complice un clima teso e diversi battibecchi con il pubblico, il serbo ha perso un po’ di concentrazione, mentre Fritz ne ha approfittato per rialzare la testa e rientrare in partita con un netto 6-3. Ma l’illusione di una rimonta è durata poco: Djokovic si è rimesso immediatamente in carreggiata, ha alzato di nuovo il livello e ha chiuso la pratica nel quarto set con il punteggio di 6-4.
Ora il serbo troverà sulla sua strada Carlos Alcaraz, numero 2 del tabellone e reduce da un percorso immacolato in questo torneo: lo spagnolo non ha ancora perso un set e sembra in una condizione fisica e mentale eccellente. Per Djokovic sarà un banco di prova durissimo, forse il più complicato nella corsa al suo 25° titolo Slam. Ma se c’è qualcuno che può fermare la marcia travolgente di Alcaraz, è proprio lui.