La polemica

Binaghi: "Chiarezza sulla governance, pronto a farmi da parte"

Il presidente della Fitp ha esaltato la prossima edizione delle Finals ("la più bella di sempre"), confermando però la tensione con il Governo

Binaghi: "Chiarezza sulla governance, pronto a farmi da parte"
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Saranno Finals indimenticabili”. Con la voce incrinata dall’emozione e gli occhi lucidi, Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel, ha presentato a Torino il nuovo Masterplan delle Nitto ATP Finals 2025, promettendo uno spettacolo ancora più ambizioso: maggiore capienza, più intrattenimento, un’attenzione crescente per il pubblico e gli investitori. L’occasione è stata anche quella giusta per annunciare ufficialmente la prosecuzione del torneo anche nel 2026, una conferma che rafforza il legame tra la città e uno degli eventi sportivi più prestigiosi al mondo.

LE NOVITÀ DEL 2025

Nel corso dell’incontro all’auditorium del Grattacielo Intesa Sanpaolo, Binaghi ha illustrato i punti chiave del progetto: l’obiettivo è alzare ulteriormente l’asticella, sia in termini di partecipazione che di visibilità internazionale. A essere potenziata sarà anche l’esperienza degli spettatori, con più posti disponibili al Pala Alpitour, servizi migliorati e un coinvolgimento ancor più strutturato della città, che diventerà protagonista di una settimana di sport, cultura e spettacolo.

IL NODO GOVERNANCE

Ma tra gli applausi e le celebrazioni, l’ombra della governance non è passata inosservata. Il Decreto Sport prevede una gestione condivisa dell’evento tra Governo, Sport e Salute e la stessa FITP. Una condivisione che, stando alle parole di Binaghi, rischia di complicare l’operatività:

Abbiamo qualche problema amministrativo, speriamo di risolverlo per far sognare ancora gli italiani. Io sono un uomo delle istituzioni e non dimentico l’aiuto che ho ricevuto”.

Poi l’affondo, quasi a voler anticipare eventuali critiche o cambi di rotta:
Se il problema dovessi essere io o la mia visione, dopo 25 anni posso anche togliere il disturbo e lasciare spazio a chi può fare meglio di me”.

Un passaggio forte, che rivela la tensione dietro le quinte di un progetto ambizioso e politicamente delicato. Ma anche un segnale di apertura, con Binaghi pronto a fare un passo indietro se questo dovesse servire a salvaguardare l’evento.