Velasco sbotta: "Quattro giocatrici hanno rifiutato la Nazionale, e faccio i nomi"
Il CT della Nazionale femminile svela il clamoroso retroscena

Julio Velasco non le ha mai mandate a dire, e in vista della Volleyball Nations League (in programma dal 4 giugno al 27 luglio prossimi) ha pubblicamente fatto nomi e cognomi delle giocatrici che hanno rifiutato la convocazione: "Elena Pietrini, Cristina Chirichella, Sara Bonifacio e Marina Lubian hanno rifiutato la convocazione - ha detto Velasco -. Però devono capire che la Nazionale non è un posto dove si entra a seconda dei momenti. Possiamo capire momenti particolari, di salute, esigenze personali, ma non è che ci si presenta all'anno dell'Olimpiade e si dice 'io ci sono', perché si troverà un allenatore che dirà 'io no'. La maglia azzurra non è un club, è speciale – ha aggiunto Velasco –. Capisco le loro motivazioni, le accetto e le rispetto. Nessuno, però, pensi di poter decidere ogni anno se venire o no in Nazionale. Per me la porta è quasi chiusa. Un no è sempre un no. Un discorso è dire: 'Ho un problema e appena lo risolvo sono lì'. Un conto è dire: 'mi prendo un'estate'. Perché poi ci sono altre giocatrici che si fanno in quattro per prendere un posto e non è detto che poi uno li tolga solo perché una giocatrice è un po' meglio".
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E a proposito delle prospettive azzurre: "Come Nazionale vogliamo ripeterci, fare un ciclo, anche se abbiamo iniziato dalla fine. Di solito si finisce vincendo un'Olimpiade, noi abbiamo fatto il contrario. Sulle convocazioni se devo scegliere tra una titolare in A2 e una non titolare in A1, scelgo la titolare in A2", ha concluso Velasco.
Che poi si è spostato sul terreno calcistico commentando l'esplosione di un giovane come Yamala: "Yamal non giocherebbe in Italia - ha detto -, soprattutto non avrebbe giocato un anno fa, come anche Pedri che ha 18 anni. Io credo che qui non giocherebbero perché da noi c'è sfiducia e sospetto nei giovani, non sono mai pronti, oltre che una certa esterofilia. Credo che vada cambiata questa mentalità, dare più fiducia ai giovani, anche nella Serie A e nella Nazionale, per abbassare costi e aumentare l'entusiasmo, perché i giovani portano un sacco di entusiasmo".