Il Mondiale sembrava chiuso, ma Max Verstappen non ha mai smesso di crederci. A Singapore ha mandato un messaggio chiaro: la Red Bull è tornata competitiva e lui è di nuovo il pilota da battere. Sessantatré punti da recuperare a sei gare dalla fine restano un’enormità, ma se c’è qualcuno in grado di scalare questa montagna è proprio l’olandese. Ecco cinque motivi per cui la rimonta non è un sogno.
1. Il fattore Max. Verstappen è nel suo momento migliore. Guida pulita, ritmo devastante e una gestione delle gomme che resta un’arte. In un 2025 dominato dalle McLaren, è stato l’unico a restare costantemente in scia: quattro vittorie e sei pole position tengono vive le speranze. Nella fase decisiva della stagione, l’esperienza e la freddezza di Max possono pesare come una zavorra psicologica per Norris e Piastri.
2. Red Bull ritrovata. Gli aggiornamenti tecnici di Monza e Singapore hanno rimesso le ali alla RB21. Il nuovo fondo e l’ala posteriore hanno restituito equilibrio e velocità, riportando la monoposto di Milton Keynes davanti alle McLaren anche sui circuiti più lenti. «Abbiamo sbloccato parecchia velocità seguendo le indicazioni di Max», ha confermato Laurent Mekies. Segnale che la squadra è tornata unita e consapevole del proprio potenziale.
3. McLaren in affanno. Tre gare consecutive senza vittorie non si erano mai viste quest’anno. Piastri e Norris stanno mostrando crepe inattese: errori, sbavature e un calo di fiducia che rischia di pesare. Il titolo costruttori è in cassaforte, ma il Mondiale piloti è tutt’altra storia. Perderlo dopo averlo dominato sarebbe un colpo durissimo per Woking.
4. Gli outsider. A Singapore George Russell ha ricordato a tutti che la Mercedes è viva, e la Ferrari non è mai un avversario da sottovalutare. Con Leclerc e Hamilton pronti ad approfittare di ogni occasione, ogni punto diventa prezioso. Più rivali nella mischia significa più possibilità per Verstappen di rosicchiare terreno ai due di testa.
5. Il calendario. Sei gare, tre Sprint Race, 198 punti ancora in palio. È un finale che lascia spazio all’imprevedibile. Nel 2010 Vettel recuperò 31 punti ad Alonso in cinque gare; nel 2012 ne colmò 39 in otto. Verstappen conosce la storia, e sa che può riscriverla.