Tudor soddisfatto: "Ora il Manchester City"
Igor Tudor felice per la seconda, larga, vittoria dei suoi. Test decisamente più probante il prossimo contro il City di Guardiola.

C’è soddisfazione nelle parole di Igor Tudor, che a caldo, dopo la convincente vittoria della sua Juventus contro il Wydad Casablanca al Mondiale per Club, non nasconde il compiacimento per una prestazione solida, concreta, eppure tutt’altro che banale. “Bei numeri, belle prestazioni,” dice, lasciando intendere come il 4-1 finale sia solo una parte del racconto. “Non sono state partite facili come sembra dal risultato, però anche col Wydad la nostra vittoria è stata meritatissima. Abbiamo spinto tanto, abbiamo fatto tanti gol. Bene, bene.” Sintetico ma efficace, come il calcio che ha provato a imprimere ai bianconeri in questo inedito percorso internazionale.
Ora però lo sguardo si sposta avanti, su una sfida che vale più di un test: c’è il Manchester City all’orizzonte, e Tudor sa bene che in gare del genere non basta solo il talento. “Sarà una bella partita,” commenta con la consueta schiettezza. “Queste sono gare un po’ diverse dal punto di vista del ritmo, poi c’è questa umidità. Si gioca alle 12, alle 3... Sono belle partite da giocare perché sono poche e quindi c'è un'importanza maggiore. Vediamo, bisogna recuperare bene, vedere chi far riposare e chi far giocare.” È una riflessione a metà tra la gestione delle energie e la consapevolezza del livello dell’avversario: il City non è una squadra qualsiasi, e serve lucidità più che entusiasmo.
In merito alla formazione, Tudor spiega di aver scelto la continuità con l’undici dell’esordio per garantire stabilità e concretezza, ma lascia aperta la porta a rotazioni nel match successivo. “Ho fatto la scelta che ritenevo migliore per passare il turno, poi non è detto che alla prossima non sarà diversa. Sappiamo com'è il calcio, ci sono anche i cinque cambi che decidono. I minutaggi sono importanti perché poi tante volte la partita si decide alla fine.” Parole da tecnico pragmatico, che guarda al gruppo più che al singolo, e al lungo termine più che alla scintilla isolata.
Infine, un sorriso su Kenan Yildiz, protagonista della serata e autore di una prestazione brillante. “Quanti gol ha fatto? Due e mezzo,” risponde Tudor con un mezzo sorriso. “Kenan sta facendo bene.” Una battuta che nasconde apprezzamento vero, per un ragazzo che continua a crescere e che in questa Juventus sembra aver trovato lo spazio – e il coraggio – per prendersi la scena.