La luce dopo il buio

Tonali: "Feci di tutto per rimanere al Milan"

Il centrocampista del Newcastle Sandro Tonali si è raccontato a 'Cronache di spogliatoio' tornando in particolar modo sulla sua squalifica

Tonali: "Feci di tutto per rimanere al Milan"
Pubblicato:

Dopo un periodo difficile che sembrava aver segnato la sua carriera, Sandro Tonali è riuscito a rialzarsi, conquistando una nuova opportunità con il Newcastle e alzando il suo primo trofeo. Da idolo dei tifosi dei Magpies, il centrocampista italiano ha trovato finalmente la sua dimensione in Premier League.

Passo indietro, torniamo all'estate del 2021 quando dopo una stagione sottotono in rossonero il 24enne fece tutto il possibile per restare al Milan. "Non volevo andarmene, ho fatto di tutto per restare", ha raccontato Tonali a Cronache di Spogliatoio. "Ci hanno chiamato e ci hanno detto: 'Ok, però bisogna rinunciare, bisogna parlare'. Ho perso qualcosa a livello economico, poi il secondo anno è cambiato tutto. Prima di andare al Milan, anche Juventus e Inter avevano mostrato interesse: De Ligt mi consigliò di riflettere su un possibile trasferimento alla Juventus".

Il giovane talento ha poi spiegato le difficoltà vissute all'inizio della sua esperienza a Milanello, dove, con un contratto da circa due milioni e mezzo di euro, si ritrovò a giocare nella squadra che aveva sempre tifato. "Dentro di me pensavo di avercela fatta. Non avevo più obiettivi, e a volte questa mentalità si rifletteva anche sul mio rendimento in campo. Ho sofferto durante la stagione con tante partite, e a volte ero quasi sollevato di non dover giocare. Oggi è diverso: se non gioco una partita, è un vero disastro".

Nel 2023, la sua carriera ha subito un altro duro colpo con la squalifica di 18 mesi legata alle scommesse. "Nel primo periodo pensavo di non aver commesso errori, ed è stato proprio questo a essere pericoloso", ha raccontato Tonali. "Se non perdi nulla, è difficile rendersi conto di aver sbagliato. Mi avevano bloccato dal lavoro, ma lo stipendio arrivava comunque regolarmente". Per affrontare questa situazione, il centrocampista ha intrapreso un lungo percorso con uno psicologo, incontrandolo quattro volte a settimana. "Mi allenavo, ma senza stimoli. Ho vissuto senza telefono per sette mesi, non guardando social e TV, e questo mi ha alleggerito completamente. Quando ho ripreso il telefono, ho capito che non era più un pericolo".

Seguici sui nostri canali