Calcio - Serie A

Spalletti si presenta: la prima conferenza stampa da allenatore della Juventus

Da Koop a Vlahovic pasando per Openda... e il rumore dell'erba. E poi la difesa a quattro nel futuro. E Comolli conferma: Tudor via per i risultati, non mi faceva più dormire

Spalletti si presenta: la prima conferenza stampa da  allenatore della Juventus

E’ durata un’ora la prima conferenza di Luciano Spalletti da allenatore della Juventus. L’ex tecnico della Nazionale ha affrontato tutti i temi sull’agenda della crisi della squadra che ha portato all’esonero di Tudor che, come precisato dal direttore generale, Daniel Comolli, è stato dettato dalla “crisi di risultati”. Non si è sottratto sull’equivoco tattico su Teun Koopmeiners, io lo vedo centrocampista – mezz’ala o su Dusan Vlahovic  la sua questione contrattuale non condizionerà le mie scelte.

Le prima parole di Spalletti: Provo sensazioni bellissime, perché sappiamo qual è la storia di questo club. Sappiamo che c’è aspettativa alta, ma poi entrarci dentro e avere contatto è sempre una bellissima sensazione.

Che sfida sarà?

Prevale la voglia di portare questo club ad alti livello. Ma ho assoluto rispetto del lavoro di Tudor, prfoessionista vero, e che saluto e rispetto questa classifica. Credo di trovare una squadra allenata bene. Ora dobbiamo lavorare in maniera forte per arrivare a quelle ambizioni. Sono contento di essere qui e ringrazio Comolli per le spese per me… Ma io so poco di inglese e gli parlerò in italiano, così riesco a capre quello che dico.

Che qualità ha la squadra?

Se non avessi creduto che la squadra abbia potenzialità, al netto delle difficoltà perché accettare? Io credo che si farà un ottimo lavoro. Vedo la possibilità di poter far un buono lavoro e rimettere le cose in pari. Gli altri corrono forte. Spero di rientrare nel giro scudetto. Ne parlavo con i giocatori ieri. Il masismo è questo. Sono state giocate 9, ne mancano 29 e sono tante. E ne ho viste di tutti i colori in trent’anni di professione. Ho fatto questa carriera, e sono quasi in fondo, sono anziano: perché mi devo accontentare senza metterci mano. E poi vedremo cosa siamo riusciti a fare. Assoluto rispetto del valore di questo gioactori.

Di quali collaboratori si avvarrà?

Ho portato con me 4 collaboratori: tre tecnici e un preparatore atletico. C’è solo da prendere un po’ di confidenza, ma qeusto è il mio staff.  Martuscello, Risso, Sinatti e Domenichini. Daniele Baldini ha deciso lui di smettere, sono ripreso quando me l’ha detto, e ringrazio anche lui: bravo, sveglio, di sintesi… ma accetto la sua volontà.

Interviene Comolli sulla questione del direttore sportivo ancora da nominare. 

Siamo alla short list, la ricerca è in corso ed è attiva.

Di nuovo Spalletti sugli attaccanti e il lungo digiuno.

Fa parte del mio lavoro farli rendere. Stimolante. Per vincere bisogna fare gol. Il calcio offensivo è un’altra qualità importante. L’importante essere squadra e gruppo. Se siamo lunghi, sfilacciati, se uno ragiona in modo diverso, tutto diventa più difficile. Stimolante tutto per aver accettato tutto questo. Si fa questa esperienza insieme. Io la trovo una situazione semplice, onesta e molto chiara. Tutti devono collaborare all’interno del mondo Juventus. E poi in fondo tireremo le fonde. Nessuna difficoltà di accettare un contratto di questo genere. Visto cosa è successo precedentemente io avrei fatto così.

Come gestirà Vlaovich?

Vlahovic? Non ho ricevuto alcuna imposizione del club: vedo quello che fa, le sue risposte e intenzioni. E a valutare dall’ultima partita, quanto cioè fatto contro l’Udinese: una splendida partita, mi sembra tutto a posto.

Comolli sul mercato…

Lunedì quando ho incontrato Luciano (Spalletti, ndr) abbiamo parlato e per ora non c’è alcuna pianificazione. Se ci saranno opportunità lo faremo, però adesso non riapriamo le acquisizioni. Sono rilassato sui  giocatori e le scelte fatte. Sono molto fiducioso: sono ottimi giocatori quelli arrivati in estate, Siamo contenti e lieti per come stanno performando, senza dimenticare che abbiamo alcune opzioni legati all’impiego. Ma diamoci tempo.  Ne ho viste di tutte i colori, soprattutto giocatori che funzionano male all’inizio, poi vanno alla grande. O il contrario. Ma sono fiducioso e rilassato. Non passo notti insonni  e non perdo il sonno per i giocatori. Perdevo invece il sonno per le performance. Ma adesso non più.

Questioni tattiche: difesa a tre?

Oggi sarà il primo allenamento alla vigilia della partita. Rispetto per i giocatori e per chi c’era, vediamo: ma proprio dare tutte le notizie agli avversari… Ci sono giocatori che preferirebbero giocare in caselle diverse dalla attuale, vedremo, magari con la difesa a 4, anziché 3.

Che avversario si aspetta?

Ho visto molte partite quest’anno. il Napoli è tra le più attrezzate come l’inter. Noi non dobbiamo essere presuntuosi di niente, assoluto rispetto di tutti, senza slogan. Bisogna sempre lasciare che il rumore del pallone che scorre sull’erba è il modo corretto per parlare dal campo.

Ha sempre predicato umiltà: anche qui alla Juventus?

L’autodisciplina fa la differenza. Quando ero bambino andavo in giro in autostop. Sono entrato in tutti gli spogliatoi di tutte le categorie del calcio, sempre in maniera naturale e con rispetto. Attenzione, lavoro, disponibilità e diventare amici sono gli ingredienti per creare collaborazione. Il mio compagno ha preso gol? Forse io potevo fare meglio nell’azione prima… Bisogna suddividere le qualità e le difficoltà.

Domanda a Comolli: da quanto pensava a Spalletti?

A giugno era chiaro che Tudor sarebbe stato il mister e che il contratto sarebbe stato allungato. Nient’altro. Quando noi tre abbiamo deciso domenica notte di cambiare è stata la prima volta che abbiamo parlato di lui. Primo contatto a pranzo lunedì. Preparato il contratto. E giovedì è arrivato. Un percorso fluido. Tutto in tre giorni.

Quando verrà discussa l’opzione Spalletti?

Opzione per una stagione, 25-26, poi per la 26-27 vedremo. Non è qualcosa sulla carta. Ma lo spirito di collaborazione sarà quello che conterà.

Ha dato la felicità a Napoli … ma oggi una delusione arrivando alla Juventus. 

Che devo dire? Io ho lasciato in tutte le città dove ho allenato ho lasciato qualcosa. A Napoli è venuto fuori qualcosa di superiore per la bellezza del calcio espresso e per lo scudetto vinto. Da parte mia rimarrà tutto intatto. Ho fatto l’analisi del sangue e il prelievo l’ho dal braccio senza tatuaggio.  Riandrò a Napoli, al di là delle scelte personali.

Ma il fatto di estrapolare quando ho detto non metto la tuta di nessuna alla squadra era riferito a quella stagione lì, quella dopo la vittoria. Ma poi non è che smetto di fare l’allenatore perché ho allenato a Napoli! Ma poi mi sembra normale che passata quella stagione io riprenda ad allenare. E poi chi usa quella frase, estrapolata dal contesto, lo fa solo attaccare o scrivere. E lo fa in maniera strumentale.

Calcio estetico e calcio pratico: è possibile?

Ciò che è fondamentale è vincere la partita. Visto che il calcio è anche spettacolo, si cerca di fare un buon prodotto. Quindi si va a cercare qualcosa bello da vedere e quando sono venuto in questo stadio ho sempre avvertito una sensazione bella, quindi si prova oltre a vincere, che è la prima cosa, poi si parla di altro.

Ha allungato la carriera di molti giocatori: con Koop ci riuscirà?

Lo conosco bene, l’ho seguito con altre squadra ma costava tanto. Nel salutarlo gli ho ricordato quando lo sentii al telefono, anni fa, e per me rimane quell’idea lì. E’ un mediano o mezz’ala, lo dice la sua storia, per cui si ritorna a fare i complimenti a chi lo ha allenato bene, ovvero Gasperini, che l’ha messo in un’altra posizione con ottimi risultati. In alto pressa forte e fa giocare male l’avversario che deve impostare e allo stesso tempo ha un ottimo tiro. Ma spella alle porta, però, nei pressi di una linea difensiva avversaria, non ha le qualità di Yidilz o Openda, che sono nati per giocare nel traffico. Ma Gasp è stato bravo a tirargli fuori il massimo anche se aveva altre caratteristiche, in una posizione non sua. Riepilogando per me è un mediano – centrocampista.

Domanda a Comolli: perché il divorzio da Tudor?

Risultati. Semplicemente per questo. Mancanza di risultati. Nulla di più. Questo ciclo doveva essere fermato. La cosa principale che ha determinato la scelta sono stati i risultati negativi. Ili team non ha performato. E glielo ho detto. E se avessimo continuato non avremmo più vinto. E ho chiesto un nuovo coach.

Chiude Spalletti: quando incide l’allenatore in una squadra?

Non do percentuali e non so quanto inciderò. Ma so quale sarà il mio comportamento dal mattino alla sera. E i calciatori vedendomi credo che trarranno qualcosa. Ho vinto molte partite e mi fido del mio comportamento. Ma la differenza la faranno sempre i calciatori. Ma avere una complicità e un metodo e fidarsi delle nostre capacità è un qualcosa che ci porterà a dei risultati e quanto grandi lo vedremo lungo il percorso. Non è una cosa soltanto. Il calcio è in evoluzione continua. Chi vuole la legge, ma poi vanno capite le situazioni di gioco, i momenti, e come comportarsi. Ed è lì la differenza. Ho sentito dire: lui non è da Juve, l’altro nonè da Juve ma se tutti questi qui riescono a dare il massimo e metterlo a disposizione, ecco quella crescita per diventare da Juve. E allora si va a lavorare su questo.

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