L’indiscrezione lanciata ieri dal Times sulla possibile sospensione di Israele da tutte le competizioni Uefa ha acceso il dibattito nel mondo del calcio, ma a distanza di 24 ore arrivano soprattutto smentite. Secondo la Gazzetta dello Sport, da Nyon fanno sapere che non sono previste riunioni imminenti del comitato esecutivo Uefa, contraddicendo così le affermazioni del quotidiano britannico che parlava di una decisione imminente, addirittura già la prossima settimana.
Inoltre, anche se la Uefa dovesse decidere di sospendere Israele, le probabilità di attuare la misura al momento sembrano basse. La Uefa è infatti subordinata alla Fifa, che difficilmente autorizzerebbe una sospensione viste le buone relazioni con l’amministrazione Trump, soprattutto in vista dei prossimi Mondiali negli Stati Uniti. Anche il Comitato Olimpico Internazionale si è espresso chiaramente, affermando che nel caso di Israele non vi sarebbero violazioni della Carta Olimpica.
Qualora la Uefa dovesse procedere autonomamente, escludendo il Maccabi Tel Aviv dalle competizioni europee e la nazionale israeliana dalle qualificazioni ai Mondiali 2026, si aprirebbe una situazione complicata. La Federcalcio italiana, al momento, non risulta informata di alcuna decisione, e considerando che il 14 ottobre è prevista la partita Italia-Israele a Udine, sarebbe sorprendente non ricevere alcun segnale su un eventuale annullamento dell’incontro.
In ogni caso, la Federcalcio israeliana potrebbe fare ricorso, prima alla Fifa e, se necessario, al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas), mettendo così in gioco un processo che potrebbe prolungarsi e complicare ulteriormente la vicenda.