Salernitana stangata: 0-3 a tavolino e due gare a porte chiuse
Non si sono fatte attendere le conseguenze per la Salernitana dopo i fatti di domenica sera: Iervolino sotto accusa

Salernitana stangata. Lo spareggio salvezza contro la Sampdoria, già segnato da una sconfitta sportiva, si è trasformato in una macchia indelebile, con disordini all’Arechi, lanci di oggetti, un tentativo di invasione e la gara interrotta al 66’ dall’arbitro Doveri. Una notte da dimenticare per tutti, con strascichi pesanti: due turni a porte chiuse già inflitti per la prossima stagione e un clima che si preannuncia incandescente per l’ingresso in Serie C, a dieci anni dall’ultima volta.
Disordini e denunce in arrivo
La Digos di Salerno è al lavoro. Sta visionando le immagini delle telecamere dello stadio per identificare i responsabili dei disordini, tra cui anche l’aggressore di uno steward colpito con un pugno al volto. In arrivo denunce, Daspo e altri provvedimenti. Il playout, già carico di tensioni e polemiche, era stato rinviato per oltre un mese a causa della vicenda Brescia e si è giocato in un clima surreale. Ora la società granata è pronta ad avviare nuove battaglie legali, ma i margini sembrano ristretti.
Il bilancio di un disastro annunciato
Il ritorno in Serie C, dopo appena due anni dalla salvezza con Sousa in panchina e il terzo posto di Dia nella classifica marcatori di Serie A, è il naturale epilogo di una deriva gestionale che ha stritolato la Salernitana. Il progetto ambizioso annunciato da Danilo Iervolino al momento del suo ingresso — in quel simbolico 31 dicembre 2021 — si è frantumato in una lunga serie di scelte sbagliate, dirigenti cambiati a raffica (De Sanctis, Sabatini, Petrachi, Valentini) e panchine saltate a ritmo forsennato: da Sousa a Inzaghi, da Liverani a Colantuono, poi Martusciello, Breda e infine Marino.
In tutto: 13 vittorie in 76 partite e 132 gol subiti, numeri che raccontano meglio di ogni parola l’entità del crollo. A cui si aggiungono scelte di mercato discutibili, come l’arrivo dell’attaccante giamaicano Trivante Stewart, pescato con l’algoritmo e mai realmente pronto per l’Europa.
Rapporto con la piazza ai minimi storici
Il legame tra la tifoseria salernitana e la proprietà è ai minimi storici, profondamente lacerato da una gestione vissuta come distante e fallimentare. E ora, mentre il ritiro di Cascia incombe (al via tra due settimane), serve ripartire da zero. O quasi. Occorre un dirigente esperto, un allenatore di categoria, un progetto tecnico credibile. Dei 37 giocatori in rosa, 23 sono in uscita, 14 sotto contratto ma con stipendi fuori scala per la Serie C. Alcuni nomi pesanti, come Sepe, Lovato e Maggiore, dovranno essere ceduti. In giornata il Verona deciderà se esercitare i riscatti di Bradaric (probabile) e Daniliuc (più complicato). Il resto andrà sistemato in fretta, anche per motivi di bilancio.
𝐆𝐢𝐮𝐝𝐢𝐜𝐞 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐨 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐥𝐚𝐲𝐨𝐮𝐭
Alla Salernitana sconfitta per 0 a 3 e obbligo di disputare due gare a porte chiuse
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— Lega B (@Lega_B) June 23, 2025