Da esubero di lusso a pedina di valore. L’ennesima vita di Dusan Vlahovic alla Juventus sembra cominciare ora, quando tutto lasciava presagire un addio imminente. Il serbo è all’ultimo anno di contratto e a gennaio sarà libero di firmare un pre-accordo con altri club, ma per Tudor resta un giocatore centrale: l’allenatore croato lo ha coinvolto con continuità, facendone una risorsa preziosa anche dopo l’arrivo di David, Openda e Zhegrova.
La risposta del campo, del resto, è stata immediata: al Ferraris, contro il Genoa, il suo gol ha regalato tre punti ai bianconeri. Alla Continassa non è mai stata messa in discussione la sua qualità, ma soltanto la convenienza economica di tenerlo senza rinnovo. La Juve ha provato a cederlo in estate, senza ricevere l’offerta giusta. Ora il club si ritrova tra le mani un’arma in più che Tudor sta gestendo con equilibrio, nonostante la situazione contrattuale complicata.
Il futuro resta aperto. L’agente Ristic ha già ricevuto manifestazioni di interesse dall’estero, ma non esiste ancora una trattativa definita. L’attaccante, dal canto suo, non ha mai spinto per la cessione e potrebbe riconsiderare le sue pretese in chiave rinnovo: soprattutto se fosse disposto a rinunciare a parte del bonus fedeltà da 4 milioni che appesantisce l’attuale accordo. Non è escluso, dunque, che nei prossimi mesi si apra un dialogo con la società per un prolungamento a cifre più sostenibili.
La Juve, intanto, dovrà gestire anche altre posizioni in scadenza nel 2026, come McKennie, Rugani, Kostic e Pinsoglio. Nel frattempo Vlahovic avrà l’occasione di dimostrare sul campo di essere ancora utile al progetto bianconero. E la mano di Tudor, che già ha saputo rilanciare altri giocatori dati in uscita, potrebbe risultare decisiva per ridisegnare il futuro del numero 9.