Il big match dello Stadium tra Juventus e Milan si chiude senza vincitori, ma non senza spunti. Uno 0-0 che racconta una sfida intensa, fisica, a tratti bloccata, in cui la Juventus ha provato a spingere fino alla fine senza però trovare la via del gol. Alla fine del match, Igor Tudor non si nasconde dietro l’alibi di un’occasione mancata, ma legge il risultato con realismo e consapevolezza. “È stata una gara come ce l’aspettavamo, difficile con un avversario forte. Volevamo vincere, ma il pareggio è reale”.
Il suo approccio, come sempre, è stato dinamico e adattabile. L’uscita dal campo di Yildiz ha fatto discutere, ma Tudor ha spiegato la scelta come frutto di un’analisi legata alla stanchezza del giovane talento turco e alla volontà di restare comunque aggressivi. “Yildiz? L’ho visto stanco, i ragazzi giocano tante partite. Togliendo lui non volevo dare il segnale che volevamo stare dietro e allora abbiamo deciso di mettere due attaccanti e giocare 3-5-2, con tre centrali abbiamo coperto meglio. Abbiamo messo qualche cross e rubato qualche palla ma purtroppo non abbiamo fatto gol”.
L’idea di vedere in futuro una Juventus più offensiva, magari con due punte e Yildiz alle spalle, resta una possibilità concreta: “Due attaccanti e Yildiz dietro? Ci penso, devo trovare qualcosa che va bene a loro e anche a me. Si può provare, anche a partita in corso quando si spacca. Mi piace allenare quello che provo e cambiare sistema”.
Tudor, arrivato alla guida della Juventus in un momento complicato, sta cercando la formula giusta per dare un’identità precisa alla squadra, mescolando concretezza e coraggio. E anche se contro il Milan non è arrivata la vittoria, la prestazione resta incoraggiante per intensità e attenzione difensiva. “Noi abbiamo i nostri pregi e difetti ma va bene così, noi saremo sempre sul pezzo”, ha sottolineato l’allenatore croato, mantenendo il focus sulla crescita del gruppo.
C’è spazio anche per qualche aggiornamento sugli uomini chiave. In particolare Bremer, assente nel big match, resta sotto osservazione: “Ha provato, ha avuto un po’ di fastidio. Viene da un anno di stop, non si poteva farlo giocare. Dopo la sosta sarà a posto”, ha assicurato Tudor. E sul proprio stato d’animo dopo le ultime partite a corto di gol, il tecnico ha risposto con un sorriso e un tocco di ironia: “Come sta Igor? Igor sta bene. Con due gol in più avremmo avuto due vittorie in più e sarebbe stato perfetto. Così lo sono un po’ di meno ma io mi devo concentrare sul lavoro e sulle cose da fare in campo”.
La Juventus va così alla sosta con un punto che, per come si era messa la gara, può essere accettato, anche se lascia qualche rimpianto. Il vero obiettivo ora è recuperare energie, ritrovare giocatori chiave come Bremer e trovare finalmente il modo di concretizzare di più sotto porta. Tudor lo sa: il suo lavoro è solo all’inizio. E la sua Juve, tra prove tattiche e margini di miglioramento, vuole restare agganciata alla zona alta fino all’ultima curva.