Quando Francesco Totti parla di Roma, le sue parole non passano mai inosservate. E alla vigilia del big match di sabato 18 all’Olimpico contro l’Inter, l’ex capitano ha regalato un’analisi lucida e affettuosa: «Sarò anche banale, ma Lautaro e Dybala sono i giocatori in grado di cambiare la partita. Se però devo sceglierne uno decisivo, dico Cristante».
Una scelta non scontata, che Totti motiva con la solita schiettezza: «Ci sarà da lottare e in questi casi contano i centrocampisti. De Rossi aveva ragione: ad avercene come Cristante… È calcisticamente intelligente e sempre sottovalutato, ma in campo la sua presenza si sente. Ti dà sempre qualcosa in più e non tira mai indietro il piede».
Un giudizio che arriva da chi conosce bene questa sfida: l’Inter è infatti la squadra che Totti ha affrontato più volte in carriera — 48 partite, con 12 gol e 14 assist. «Di sfide con i nerazzurri ne ho giocate tantissime — racconta alla presentazione della nuova boutique MooRER, di cui è ambassador —. So cosa rappresenta questa partita, soprattutto adesso che la Roma è prima in classifica».
Niente voli pindarici, però: «Speriamo possa continuare così fino alla fine, ma il viaggio è lungo. Se a primavera la Roma sarà ancora lassù, allora si potrà anche sognare. Per ora è presto, l’obiettivo deve restare la Champions League».
E parlando di Roma-Inter, Totti non può che tornare ai ricordi più forti della sua carriera: dal celebre pallonetto a Julio Cesar nel 2005 al meno edificante calcione a Balotelli nella finale di Coppa Italia 2010. «Quel gol a San Siro resta probabilmente il più bello della mia carriera — confessa — anche se metto vicino quello contro la Samp a Genova. Sono i due più belli della mia vita, anche se… con due “abiti” diversi: uno con le scarpe da ginnastica, l’altro con i mocassini. Lascio a voi la scelta».
