La vittoria contro il Napoli ha confermato un’identità che Massimiliano Allegri sta costruendo passo dopo passo nel suo nuovo Milan: solidità, organizzazione e capacità di soffrire. Anche in inferiorità numerica, nella ripresa contro i campioni d’Italia, i rossoneri hanno saputo stringere i denti e mantenere il vantaggio, incassando sì un gol su rigore dopo oltre 400 minuti di imbattibilità, ma confermando una struttura difensiva che oggi è tra i punti di forza della squadra.
Ora però arriva un nuovo test di maturità: domenica sera all’Allianz Stadium sarà Juventus-Milan, una sfida che oltre al fascino e alla rivalità storica rappresenta un vero crocevia per entrambe. Allegri, che conosce bene l’ambiente bianconero, tornerà a Torino con la consapevolezza di avere un gruppo competitivo, ma anche con qualche problema di formazione non da poco.
In primis, mancherà Estupinan, espulso nella ripresa contro il Napoli: la squalifica lo terrà fuori proprio in una gara che richiederà corsa, equilibrio e intensità sulle fasce. Ma soprattutto preoccupa il ko di Fikayo Tomori, uscito per un guaio muscolare che potrebbe costringerlo al forfait. Gli esami effettuati nelle ultime ore hanno evidenziato un risentimento all’adduttore, situazione che verrà monitorata giorno dopo giorno, ma che al momento non lascia grande ottimismo.
La rosa rossonera, costruita su misura per gestire solo gli impegni nazionali, non offre tante alternative. Le opzioni per sostituire l’inglese al centro della difesa sono limitate, e tutto lascia pensare che toccherà a Koni De Winter affiancare Gabbia e Pavlovic, con il giovane Odogu come alternativa. Il belga, arrivato quest’estate dalla Juventus, avrebbe così l’opportunità di giocare proprio contro la sua ex squadra in una partita che vale più dei soliti tre punti.
Sull’out di sinistra, la soluzione più logica porta al nome di Davide Bartesaghi, promosso titolare per necessità ma anche per meriti. Le sue ultime prestazioni hanno convinto lo staff tecnico, e con Estupinan squalificato, l’ex Primavera dovrebbe tornare dal primo minuto.
Allegri, fin qui, ha puntato sulla continuità, rinunciando a rotazioni frequenti proprio per tenere alta l’intensità del gruppo. Ma ora, complice l’emergenza, sarà costretto a cambiare. E lo farà in una delle partite più importanti della stagione. Perché Juventus-Milan non è mai una gara qualsiasi, e in una corsa al vertice che sembra sempre più serrata, ogni dettaglio conta.
Contro il Napoli, il Milan ha mostrato compattezza e lucidità, anche quando è rimasto in dieci. Ora serve una nuova prova di maturità, in uno stadio storicamente difficile, contro una Juve che ha bisogno di rilanciarsi e proverà a farlo proprio contro il suo ex allenatore. Allegri lo sa bene, e sta già studiando le mosse per non farsi trovare impreparato.