Manca solo l’ufficialità, ma la storia è scritta: Luciano Spalletti è il nuovo allenatore della Juventus. La firma è attesa nelle prossime ore, ma si tratta ormai di una semplice formalità. L’ex tecnico del Napoli, reduce dall’avventura con la Nazionale, ha accettato la proposta bianconera e questa sera sarà già in tribuna all’Allianz Stadium per assistere alla sfida contro l’Udinese. Da domani, invece, inizierà ufficialmente la sua nuova avventura alla guida della Vecchia Signora.
L’accordo e i dettagli contrattuali
Spalletti ha detto sì a un contratto fino a giugno 2026, con rinnovo automatico di due anni (fino al 2028) in caso di qualificazione alla prossima Champions League. L’ingaggio sarà di 3 milioni di euro più bonus, destinato a salire in caso di prolungamento.
Un accordo rapido, spinto da una doppia motivazione: la voglia di riscatto personale dopo la delusione con l’Italia e il richiamo irresistibile di una grande panchina. «Fortunato chi allenerà la Juve», aveva detto qualche settimana fa: un presagio che oggi diventa realtà.
Il progetto tecnico: difesa a quattro e tridente offensivo
Spalletti ha già cominciato a lavorare, almeno nella mente. La sua Juventus cambierà pelle, abbandonando la difesa a tre per tornare al suo marchio di fabbrica: la linea a quattro dietro e l’attacco a tre punte.
I pilastri saranno Yildiz e Conceiçao, con uno tra Vlahovic e David a completare il tridente. In alternativa, resta viva anche l’ipotesi 4-2-3-1, con più libertà per gli esterni e un gioco più offensivo.
Ma la vera missione del nuovo tecnico bianconero sarà recuperare Teun Koopmeiners, grande investimento dell’estate scorsa finito ai margini del progetto Tudor. Spalletti lo considera centrale e vuole riportarlo ai livelli dell’Atalanta.
Come si è arrivati all’accordo
Per convincere Spalletti non è servito un pressing estenuante. Il progetto tecnico e la voglia di rilancio hanno fatto il resto. Il direttore tecnico Modesto ha provato fino all’ultimo a inserire Raffaele Palladino nella corsa, ma Comolli aveva già deciso: l’unico vero obiettivo era Spalletti.
Il colloquio con l’ex tecnico del Monza è rimasto cordiale, ma puramente interlocutorio. La Juventus voleva un allenatore d’esperienza, carismatico, capace di dare subito una scossa e un’identità.
Il nuovo inizio
Da domani sarà Spalletti Day a Torino. Presentazione, primi allenamenti e discorso alla squadra. L’obiettivo è chiaro: rialzare la Juventus, riportarla in zona Champions e gettare le basi per una nuova era.
Dopo la delusione azzurra, il tecnico di Certaldo ritrova il campionato che lo ha consacrato. E lo fa nel club che più di ogni altro incarna l’ambizione di vincere sempre.
Riscattarsi e risalire: l’obiettivo è comune, la missione comincia adesso.
