La Juventus accelera per il nuovo allenatore. Nel pomeriggio di oggi, a Milano, Luciano Spalletti ha incontrato Damien Comolli, uomo forte del nuovo corso bianconero, e il nome dell’ex ct della Nazionale resta in cima alla lista per la successione di Igor Tudor. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa, ma il summit di oggi segna un passo importante nella trattativa: la scelta è attesa tra martedì e mercoledì, con Spalletti sempre più vicino alla panchina della Juve.
La proposta: contratto fino a giugno, rinnovo in caso di Champions
Comolli ha messo sul tavolo un contratto fino a giugno, con rinnovo automatico in caso di qualificazione alla Champions League. Una formula “ponte”, prudente, che consentirebbe al club di valutare il progetto senza legarsi a lungo termine, dopo le esperienze recenti (vedi Thiago Motta).
Spalletti, dal canto suo, spinge per un biennale, soluzione che gli garantirebbe maggiore stabilità e possibilità di incidere a medio termine. Non è stato ancora affrontato il tema economico, ma entrambe le parti hanno mostrato apertura e volontà di proseguire il dialogo.
Spalletti apre: “Juve occasione per ripartire”
Già dai primi segnali di scricchiolio attorno alla panchina di Tudor, la Juventus aveva individuato in Spalletti il profilo ideale per rilanciare la squadra. L’ex allenatore di Roma, Inter e Napoli, nonostante avesse dichiarato di voler chiudere con la Serie A dopo l’esperienza partenopea, ha fatto un passo indietro: il fallimento con la Nazionale lo ha spinto a considerare la Juve come una chance di riscatto e di ritorno ai vertici.
Spalletti apprezza la qualità e la struttura della rosa bianconera, convinto di poter trasmettere la propria impronta tattica anche a stagione in corso. Come già accaduto nel 2016, quando subentrò a Rudi Garcia alla Roma, il tecnico di Certaldo ritiene di poter incidere in tempi brevi.
Palladino, l’alternativa
Nel frattempo, il dt Modesto ha effettuato un sondaggio con Raffaele Palladino, già suo collaboratore ai tempi del Monza. L’attuale tecnico del Bologna piace per idee e modernità di gioco, ma resta una soluzione secondaria, nel caso in cui il dialogo con Spalletti dovesse arenarsi.