C’è un’immagine che molti tifosi non dimenticheranno mai: Fabio Grosso e Alberto Gilardino abbracciati, sul prato dell’Olympiastadion, la notte del 9 luglio 2006. Uno aveva appena firmato il rigore che ci consegnò il Mondiale, l’altro aveva sofferto in panchina dopo cinque presenze e un gol negli Stati Uniti. Da allora le loro strade si sono incrociate poche volte da allenatori: due sfide in Serie B nel 2022-23, una vittoria per parte. Oggi si ritrovano di nuovo, ma in una cornice diversa: un duello tra neopromosse che hanno smesso di guardarsi alle spalle e ora provano a prendere slancio.
Sassuolo solido e ambizioso
La squadra di Grosso ha messo insieme cinque vittorie e si è issata nella parte centrale della classifica. L’ultima, pesantissima, è arrivata a Bergamo prima della sosta: un segnale chiaro della solidità di un gruppo che ha qualità, ritmo e personalità. Se il Sassuolo dovesse vincere ancora, si porterebbe addirittura a un solo punto dalla Juventus, un’ipotesi impensabile a inizio stagione.
Berardi c’è, e proprio da lui ripartirà il 4-3-3 con Pinamonti e Laurienté a completare il tridente. Grosso preferisce tenere ferme le ambizioni, ma non si nasconde sul percorso: «Conosciamo il nostro obiettivo. Se saremo bravi, lo raggiungeremo prima. Se saremo bravi comunque, lo raggiungeremo alla fine. L’importante è avere energia e continuare a fare grandi prestazioni».
Pisa in crescita ma con tanti assenti
Anche il Pisa si è presentato alla sosta con una vittoria importante — la prima in Serie A dopo 31 anni — e una serie positiva di cinque risultati utili. La squadra ha superato la batosta di Bologna e ora guarda avanti con più fiducia, ma Gilardino deve fare i conti con un’infermeria complicata: fuori Marin e Akinsanmiro, oltre ai lungodegenti Lusuardi, Esteves e Stengs.
La missione è sbloccarsi anche in trasferta, ma l’allenatore non si nasconde sulle difficoltà: «Il Sassuolo ha qualità, giocatori esperti della categoria, uomini fisici e capaci nell’uno contro uno. Grosso ha dato identità e Dna alla squadra. Sarà un match pieno di insidie: dobbiamo riattaccare la spina subito dopo la sosta e farci trovare pronti».