Inter e Milan

San Siro, ci siamo: bando e trattativa per la vendita

Milan e Inter studiano i progetti per riqualificare l'area, l'obiettivo è chiudere prima dell'estate

San Siro, ci siamo: bando e trattativa per la vendita
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Inizia la fase 2. Milan e Inter, dopo sei anni di attesa, sono pronte a procedere sulla costruzione del nuovo stadio, che sorgerà a fianco all'attuale San Siro. Dopo la presentazione del docfap (documento di fattibilità delle alternative progettuali) da parte dei club, Palazzo Marino ha iniziato a esaminare le oltre 300 pagine del materiale e, con una delibera di giunta, ha avviato la seconda fase del piano, che prevede la pubblicazione di un avviso pubblico per verificare se altre società o aziende, sempre legate al mondo del calcio, siano interessate all’acquisto di San Siro e delle aree circostanti. Il bando avrà una durata di circa 30 giorni, trascorsi i quali, in assenza di altre offerte, Palazzo Marino potrà procedere con una trattativa privata con Milan e Inter per la vendita dell’impianto. Il valore di base per l’acquisto è stato fissato dall’Agenzia delle entrate in 197,1 milioni, mentre le volumetrie sono quelle stabilite dal piano di governo del territorio: lo 0,35. È già chiaro che da questo punto partirà una nuova fase di trattative con le squadre, che, forti della legge sugli stadi, chiederanno di scontare i costi per la demolizione e la bonifica. Un’ipotesi che non piace al Comune, visto che nel precedente piano delle squadre, solo l’abbattimento di San Siro era stato valutato tra i 40 e i 50 milioni di euro. L’obiettivo resta lo stesso: concludere la vendita prima che entri in vigore il vincolo della Soprintendenza sul secondo anello del Meazza. La scadenza è settembre, e il Comune spera che si arrivi alla firma prima delle vacanze estive. Il bando, scrive Palazzo Marino, sarà pubblicato per un periodo di almeno 30 giorni e riguarda la ricezione delle proposte e la sollecitazione di eventuali manifestazioni di interesse relative al compendio immobiliare del Grande ambito funzionale urbano San Siro, che comprende lo stadio Meazza.

Oltre a valutare proposte alternative per la rigenerazione di San Siro, la costruzione di un nuovo stadio, la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto, il bando richiede lo sviluppo di uno scenario di riqualificazione che migliori la qualità ambientale, introduca nuove funzioni a supporto dello stadio e si integri con le trasformazioni già avviate nel contesto. In dettaglio, si prevede la costituzione di un gruppo di lavoro interdirezionale e l’avvio della Conferenza dei servizi per esaminare gli aspetti tecnici delle proposte e verificarne la coerenza con la delibera di giunta del gennaio 2023, approvata a seguito dell’ordine del giorno del Consiglio comunale e degli esiti del dibattito pubblico. Un altro passaggio delicato sarà quello in Aula, con una parte della maggioranza non proprio favorevole alla vendita, ma soprattutto alla demolizione di gran parte di San Siro (la cosiddetta rifunzionalizzazione, che prevede la conservazione di una parte della curva Sud, di una torre e di una sezione della tribuna che ospiterà uffici e il museo delle squadre). I Verdi hanno già criticato la proposta: «Con la delibera appena approvata si apre definitivamente la strada alla vendita a Milan e Inter: una scelta con cui siamo sempre stati contrari, anche prima di entrare nella coalizione di governo della città. È una decisione illogica: significherebbe distruggere un parco, demolire uno stadio che la Sovrintendenza considera meritevole di tutela per costruirne uno nuovo a 50 metri di distanza, trasformando i resti del primo in un centro commerciale». Preoccupa anche la richiesta di ridurre i costi per la bonifica, con l’intenzione di far ricadere su altri oneri che le squadre non sono in grado di sostenere. «Come Europa Verde, non abbiamo sostenuto la delibera in giunta e ribadiremo la nostra contrarietà in Consiglio e in Commissione» affermano la consigliera comunale dei Verdi Francesca Cucchiara e il capogruppo Tommaso Gorini. Il prossimo appuntamento in Commissione si preannuncia particolarmente teso.

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