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Rivoluzione Juve: Chiellini al comando, Comolli ds. E Giuntoli?

John Elkann darà più poteri a Chiellini, che sarà affiancato dal dirigente francese. L'attuale Dt rischia di finire ai margini

Rivoluzione Juve: Chiellini al comando, Comolli ds. E Giuntoli?
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Rivoluzione Juve. La Signora, dopo aver conquistato l’accesso alla prossima Champions, è pronta a rifarsi il trucco: nuovo assetto societario, panchina da assegnare (occhi puntati su Antonio Conte) e una rosa da ringiovanire e potenziare. In casa bianconera è iniziata l’era 3.0.

 

Elkann in prima linea: parte la rivoluzione bianconera

 

John Elkann ha deciso di metterci la faccia. Presenza fissa nelle decisioni che contano e nelle operazioni strategiche, ha già dimostrato di saper tenere saldo il timone nei momenti difficili. Ora vuole costruire una Juve forte, ambiziosa, ben strutturata. Proprio come quella dei nove scudetti di fila. Al centro del progetto c’è Giorgio Chiellini, ex capitano e ora figura sempre più centrale nel mondo Juve. Dopo un anno da responsabile delle relazioni internazionali, è pronto a entrare nel prossimo CDA e — chissà — magari in futuro anche nella stanza dei bottoni come presidente. Intanto lavora fianco a fianco con Elkann al riassetto societario, come punto di collegamento tra campo e scrivania.

 

Nuovo management: Comolli e Tognozzi per un modello alla “Marotta-Mazzia”

 

Accanto a Chiellini potrebbe arrivare un altro pezzo da novanta: Damien Comolli, attuale presidente del Tolosa, profilo internazionale con un background solido tra scouting, direzione sportiva e presidenza. Un “uomo di campo”, insomma, che potrebbe prendere il ruolo di ad sportivo, proprio come ai tempi d’oro faceva Marotta. E non è finita. La Juventus sta pensando anche a un ritorno graditissimo: Matteo Tognozzi, ex scout e ds del Granada, con un passato vincente alla Continassa tra intuizioni di mercato come Huijsen, Soulé e Yildiz. Il suo rientro andrebbe a completare una macchina organizzativa che punta alla perfezione.

 

Caso Giuntoli: in bilico ma non fuori

 

Il futuro di Cristiano Giuntoli è un rebus. Contratto lungo (fino al 2028), stipendio importante (2 milioni a stagione), ma rendimento ancora da decifrare. I conti li ha sistemati, certo, ma la gestione tecnica ha lasciato perplessi i vertici. La mancata conferma di Thiago Motta e i 15 milioni da versare subito per l’esonero hanno riacceso i dubbi. Tuttavia, l’addio non è scontato: Giuntoli potrebbe restare con un ruolo ridimensionato, magari focalizzandosi sul mercato all’interno di una struttura più ampia, più simile a quella collaudata nei fasti dell’era Agnelli.

 

La Juve che verrà: stile anni d’oro, anima moderna

 

Il nuovo modello Juventus prende spunto dal passato, ma guarda dritto al futuro. L’obiettivo è tornare a essere un club d’élite, competitivo su tutti i fronti. Una struttura manageriale solida, esperta, affiancata da una squadra tecnica ambiziosa e da un allenatore che incarni spirito e identità bianconera. E qui si torna al nome che infiamma i tifosi: Antonio Conte. La Signora lo aspetta a braccia aperte, pronta a ricominciare con lui in panchina, per riscrivere insieme un’altra pagina leggendaria. Mentre il restyling prende forma, a Torino si preparano per un’estate calda. Di mercato, di cambiamenti. Di rinascita.

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