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Napoli, vetta e segnali di crescita: Conte trova risposte

Dal 4-3-3 spento al 4-1-4-1 illuminato da De Bruyne e Spinazzola. Anguissa torna dominante, Hojlund centrale. Ora si attende il vero McTominay

Napoli, vetta e segnali di crescita: Conte trova risposte

La vittoria in rimonta contro il Genoa consegna al Napoli la seconda sosta stagionale con il primo posto in classifica e, soprattutto, con segnali confortanti per Antonio Conte. Non è stata una serata perfetta — qualche prestazione individuale resta da rivedere (su tutti Olivera e Neres) e le condizioni di Lobotka e Politano andranno monitorate — ma il Maradona ha offerto indicazioni forti sul carattere della squadra e sull’evoluzione tattica del nuovo progetto.

Il primo tempo, giocato a ritmo basso e con un 4-3-3 scolorito sugli esterni, aveva lasciato Napoli imbrigliato dalla compattezza del Grifone. Nella ripresa la svolta: dentro De Bruyne e Spinazzola, modulo trasformato in 4-1-4-1, ritmo e qualità improvvisamente alzati. Il belga ha dato verticalità e precisione alle uscite palla a terra, l’ex Roma ha spinto e creato ampiezza a sinistra, aprendo varchi per gli inserimenti centrali. Da lì il Napoli è diventato più rapido nel giro palla e aggressivo nei corridoi interni, ribaltando la partita con personalità.

A beneficiarne è stato soprattutto Anguissa, rinato dopo un primo tempo sottotono: fisicità dominante nei duelli, continuità nelle proiezioni offensive, maggiore intensità nei pressi dell’area. Anche Hojlund ha confermato di essere più che un semplice finalizzatore: lotta, apre spazi, lega la manovra e si sacrifica per gli inserimenti dei compagni. In attesa del miglior McTominay — ancora alla ricerca di un ruolo preciso dopo l’arrivo di De Bruyne che ne ha spostato compiti e posizione — Conte può sorridere: la squadra sa cambiare pelle in corsa e reagire nei momenti complicati.