Il Napoli frena di nuovo, ma stavolta lo fa rovinosamente. Dopo due pareggi a reti bianche tra campionato e Champions, la squadra di Antonio Conte cade 2-0 al Dall’Ara contro un Bologna organizzato, intenso e spietato, capace di infliggere ai campioni d’Italia in carica un colpo pesante in chiave classifica e morale.
I gol di Dallinga e Lucumì, entrambi nella ripresa, premiano la lucidità tattica di Vincenzo Italiano e rilanciano i rossoblù a quota 21 punti, a una sola lunghezza dal Napoli, che resta fermo a 22 e vede sfumare la possibilità di allungo in vetta.
Il match: ritmo alto ma poca qualità
Conte sceglie il 4-3-3 con Gutierrez a sinistra e Elmas nel tridente con Hojlund e Politano. Italiano risponde con un 4-2-3-1 coraggioso e sei cambi rispetto all’Europa League, rilanciando Dallinga al centro dell’attacco e affidandosi alla fantasia di Orsolini, Odgaard e Rowe alle sue spalle.
Il primo tempo è una battaglia tattica: pressing alto, intensità e poco spazio per pensare. Si lotta più che si gioca, e le occasioni latitano. Hojlund ci prova due volte senza fortuna, mentre l’unica vera parata è quella di Milinkovic-Savic su un sinistro potente di Rowe. Il Napoli fatica a creare superiorità e, complice la giornata opaca dei suoi esterni, non trova mai profondità.
Cambiaghi cambia tutto, Dallinga e Lucumì firmano il colpo
La svolta arriva a inizio ripresa. Italiano toglie l’acciaccato Rowe e inserisce Cambiaghi, mossa decisiva. Dopo appena cinque minuti, l’ex Empoli sfonda sulla fascia e serve un assist perfetto a Dallinga, che anticipa Rrahmani e batte Milinkovic-Savic sul primo palo: 1-0 e Dall’Ara in festa.
Il Napoli accusa il colpo, Conte prova a scuotere i suoi ma il Bologna cresce, pressa alto e raddoppia al 66′: cross millimetrico di Holm e Lucumì svetta di testa per il 2-0 che chiude la gara. Gli azzurri provano a reagire, ma la manovra resta sterile. Solo un palo su un cross di Gutierrez fa tremare un Bologna che, in contropiede, sfiora persino il tris.
Crisi di idee per Conte
Per il Napoli è un passo indietro netto dopo la vittoria con l’Inter e i pareggi con Como ed Eintracht. Il gioco si è inceppato, la squadra sembra stanca e poco brillante, e la mancanza di un riferimento offensivo alternativo a Hojlund si fa sentire.
Conte, furioso a bordocampo, dovrà ora usare la sosta per ricompattare il gruppo e ritrovare energia e identità, perché il calendario non aspetta: la corsa scudetto resta aperta, ma con questo atteggiamento l’allungo resta solo un’illusione.
Il Bologna, invece, vola. Italiano incarta tatticamente il collega leccese e si prende un successo di prestigio che profuma d’Europa.