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Napoli, il rebus Hojlund: Conte ripensa la squadra

Il danese è diverso da Lukaku e Lucca: meno fisico, più movimento. Ora il tecnico deve trovare il modulo giusto per esaltarlo

Napoli, il rebus Hojlund: Conte ripensa la squadra

Antonio Conte non ha detto sì a cuor leggero all’acquisto di Rasmus Hojlund per il suo Napoli. Non perché dubitasse del suo talento – il danese ha qualità evidenti – ma perché il nuovo attaccante obbliga a cambiare registro. Le differenze con Lukaku (e con Lucca) sono lampanti: niente sportellate, meno presenza aerea, più tecnica e mobilità. Hojlund ama allargarsi, attaccare la profondità, dialogare nello stretto: non è un punto di riferimento statico, ma un attaccante che ti costringe a giocare diversamente.

Per Conte la sfida è proprio questa: trasformare un Napoli abituato a verticalizzare su Lukaku in una squadra più rapida, fluida e imprevedibile. Il modulo? Può variare dal 4-3-3 al 4-1-4-1, con De Bruyne e Anguissa pronti a legare centrocampo e trequarti, sfruttando gli inserimenti. C’è anche l’ipotesi “ibrida”: Hojlund qualche metro dietro a Lucca, ruolo che in passato fu di Raspadori.

L’ex United era il miglior colpo possibile per il dopo-Lukaku, che intanto lavora al rientro. Ma nell’attesa, tocca a Conte reinventarsi: Napoli dovrà imparare presto a seguire i movimenti di Hojlund, perché i palloni, questa volta, non basterà buttarli al centro.