Crisi Juve

Juve, ultimatum a Thiago Motta: ecco le mosse per uscire dalla crisi

Il colloquio tra Giuntoli e Thiago Motta porterà ad alcuni cambiamenti già a partire dalla sfida col Genoa

Juve, ultimatum a Thiago Motta: ecco le mosse per uscire dalla crisi
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Thiago Motta dovrà fare a meno di quattordici giocatori durante la sosta, una situazione complicata per un allenatore che cerca di risollevare la Juventus dopo le due pesanti sconfitte contro Atalanta e Fiorentina. Ieri, alla Continassa, l’allenamento si è svolto per pochi intimi, ma accanto a Motta c’era Cristiano Giuntoli. L’unità di crisi bianconera è entrata in azione già domenica sera, quando il direttore tecnico ha parlato con la squadra negli spogliatoi del Franchi. Dopo il colloquio di lunedì con l’amministratore delegato Maurizio Scanavino, il confronto con Giuntoli è proseguito nella stessa direzione: è urgente trovare soluzioni per uscire dalla crisi, perché l’unica certezza è che così si rischia di fallire l’obiettivo del quarto posto, cruciale per il club. E qualcosa dovrà inevitabilmente cambiare, sia dal punto di vista tattico che nella gestione. Potrebbe essere necessario un cambio di modulo per sfruttare meglio le potenzialità della squadra, sicuramente sarà fondamentale recuperare l’equilibrio perduto, tornare a fare le cose semplici e lineari e ascoltare di più i giocatori. La difesa ha rappresentato un problema nelle ultime due partite, ma alla Continassa nessuno pensa che sia tutto da buttare via. D’altronde, si tratta della stessa squadra che ha battuto Inter e City e che aveva messo insieme cinque vittorie consecutive in Serie A. Tutti coloro che lavorano o hanno lavorato con Thiago Motta lo considerano un allenatore geniale, e la società, che spera di continuare con lui fino a fine stagione, si aspetta ora un colpo di genio per salvare l’annata.

Una delle qualità di Motta è la capacità di mantenere i nervi saldi, e questo sta facendo anche in questo momento di tempesta, accompagnato da un’analisi lucida di ciò che non ha funzionato. Il primo passo sarà tornare a non subire gol: le sette reti incassate nelle ultime due partite sono difficili da spiegare. Nonostante l’infortunio di Bremer, la Juventus aveva trovato una certa stabilità difensiva con Gatti e Kalulu, e da lì bisognerà ripartire. L’assenza di Bremer (che Motta aveva tenuto fuori per motivi fisici dopo un periodo di impegni ravvicinati) si è fatta sentire a Firenze, così come quella di Cambiaso, anche lui non al top. Tra le opzioni di cambiamento, c’è il passaggio a una difesa a tre o al 4-3-3. Kolo Muani è troppo isolato, quindi affiancargli un altro attaccante, magari rispolverando Vlahovic, potrebbe aiutare. L’alternativa è un tridente con Yildiz (o Nico) dietro alle due punte. I giocatori migliori vanno sfruttati e messi nel ruolo giusto: basta esperimenti, nei momenti di difficoltà bisogna puntare sulle certezze. Inoltre, con i cambi, Motta dovrà cercare di incidere di più: contro la Fiorentina, la decisione di inserire difensori quando la squadra era già sotto 2-0 ha sollevato alcune perplessità. A Motta è stato chiesto anche di ascoltare di più la squadra e di instaurare un dialogo più profondo con i giocatori. Nei prossimi giorni, Giuntoli farà colloqui individuali con i calciatori che hanno maggior peso nello spogliatoio, anche per cercare di capire cosa non ha funzionato nell’ultima settimana. A loro, che non sono esenti da colpe, verrà richiesto impegno massimo e niente più figuracce, perché chi indossa una maglia prestigiosa come quella della Juventus non può permettersi di subire senza nemmeno reagire. Mentre la squadra è sparpagliata per il mondo, Motta è già al lavoro alla Continassa per cercare di cancellare le ultime due sconfitte.

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