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Milan, occasione buttata: Allegri si interroga sul “mal di piccole”

I rossoneri dominano per un tempo, poi si spengono e regalano al Parma un punto d'orgoglio. Ancora una volta fatale l'atteggiamento, proprio come con Cremonese e Pisa

Milan, occasione buttata: Allegri si interroga sul “mal di piccole”

Il Milan si guarda allo specchio e non può che vedere riflessa una squadra incompiuta. A Parma, contro una formazione generosa ma inferiore sul piano tecnico, i rossoneri di Massimiliano Allegri si fermano sul 2-2, sprecando un vantaggio di due gol e lasciando altri punti pesantissimi lungo la strada. Il Napoli ringrazia, mentre il Diavolo si ritrova di nuovo a fare i conti con i propri limiti mentali più che tecnici.

È la fotografia perfetta di una stagione a due facce. Quando il livello si alza, come contro la Roma, il Milan si accende, ritrova intensità e carattere. Quando invece l’avversario è più modesto, cala la tensione, si affievolisce la concentrazione e la squadra smette di “fare il Milan”. Un copione visto e rivisto, che inizia a diventare un problema strutturale e non più episodico.

Allegri lo sa, e nel post partita ha usato toni chiari: “Non abbiamo combattuto quando c’era da combattere”. Parole che pesano, ma che raccontano la realtà. Perché i due punti lasciati al Tardini (e quelli già persi con Pisa e Cremonese) gridano vendetta. Il Milan era partito forte, aveva messo la partita sui binari giusti, ma si è progressivamente spento, lasciando al Parma il coraggio di crederci e la possibilità di colpire.

Cuesta e i suoi meritano applausi per la reazione, ma il vero tema è un altro: il Milan ha smesso di essere spietato. Ha gestito il vantaggio con sufficienza, come se il 2-0 fosse già garanzia di vittoria, e si è ritrovato travolto dal ritmo e dall’orgoglio degli emiliani. Le palle inattive, ancora una volta, sono state una condanna, ma è l’approccio psicologico a preoccupare di più.

La sosta arriva nel momento giusto. Allegri avrà tempo per lavorare sulla testa dei suoi e preparare un novembre che può già indirizzare la stagione. Dopo la pausa, infatti, ci sarà il derby con l’Inter, poi la doppia sfida con la Lazio tra campionato e Coppa Italia, prima della Supercoppa in Arabia. Un ciclo che può rilanciare o condannare definitivamente il Diavolo.

Sognare traguardi oltre il quarto posto, oggi, sembra prematuro. Perché finché il Milan continuerà a fermarsi davanti agli ostacoli più piccoli, resterà una squadra incompiuta: capace di infiammarsi nei grandi palcoscenici e di spegnersi nelle serate in cui servirebbe solo umiltà, cattiveria e fame.