Dopo le accese polemiche seguite al post-partita di Milan-Lazio, arriva la presa di posizione ufficiale dei vertici dell’Associazione Italiana Arbitri riguardo all’episodio più discusso del recupero: il tocco di gomito di Pavlovic in area rossonera, che aveva spinto la Lazio a reclamare con forza un calcio di rigore. L’AIA ha chiarito che la decisione finale presa dall’arbitro in campo è stata corretta; tuttavia, secondo l’organo arbitrale, a sbagliare è stato il VAR.
Se la direzione di gara di Collu viene valutata complessivamente in modo positivo, diversa è la posizione nei confronti del VAR Di Paolo. I vertici arbitrali ritengono infatti che il VAR non dovesse intervenire richiamando l’arbitro all’On Field Review. L’assistenza video, spiegano, avrebbe generato un errore di procedura e rischiato di influenzare indebitamente la valutazione dell’arbitro, che in quel frangente aveva comunque una buona visuale dell’azione.
C’è però un ulteriore aspetto che l’AIA ha voluto chiarire. Nel motivare la sua decisione ai giocatori e poi pubblicamente, Collu aveva affermato: «Il braccio è fuori sagoma, ma il difensore subisce un fallo». Una lettura che, secondo l’analisi tecnica interna, non è corretta. Per l’associazione arbitrale non c’è infatti alcun fallo sul difensore del Milan, così come non sussistono gli estremi per concedere il rigore richiesto dalla Lazio. La valutazione “pulita” dell’episodio avrebbe dovuto portare a una semplice ripresa del gioco con un calcio d’angolo.
In sintesi, l’AIA promuove la decisione finale del direttore di gara ma sottolinea un duplice errore: da un lato l’intervento improprio del VAR, dall’altro una spiegazione tecnica imprecisa da parte di Collu. Due elementi che hanno alimentato le polemiche, ma che – secondo l’associazione – non cambiano l’esito corretto dell’azione.
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