Le parole

Milan, Allegri: “Roma meglio nei primi 35 minuti…”

Il Milan di Allegri esce vincitore dalla sfida di San Siro contro la Roma di Gasperini. L'analisi di Allegri che ricorda anche Galeone.

Milan, Allegri: “Roma meglio nei primi 35 minuti…”

C’è un velo di malinconia a coprire la soddisfazione per una vittoria che vale tanto. Il Milan di Massimiliano Allegri supera la Roma in una serata dal doppio volto, una di quelle che ti restano addosso per emozioni contrastanti. Sul campo arriva un successo pesante, frutto di sofferenza, aggiustamenti tattici e orgoglio, ma fuori dal rettangolo di gioco il pensiero corre altrove, a chi non c’è più. La scomparsa di Giovanni Galeone, mentore e punto di riferimento umano e professionale per Allegri, trasforma il sorriso in un ricordo carico di commozione.

Nel dopo partita, il tecnico livornese prova a mettere ordine tra emozioni e analisi. “Nei primi 35 minuti la Roma meritava assolutamente il vantaggio – ammette –. Noi non riuscivamo a giocare e abbiamo sbagliato tecnicamente tutto quello che c’era da sbagliare. Eravamo sotto una grande pressione”. Il Milan, impacciato e impreciso nella prima parte, ha poi trovato la chiave della partita grazie a un accorgimento tattico: “Secondo me bisogna abbassare De Winter o Bartesaghi per far fare più strada a quelli che ci davano pressione. Così non è stato. Poi una volta andati in vantaggio ci siamo disposti meglio in fase difensiva. Nel secondo tempo siamo tornati in campo molto bene, abbiamo avuto occasioni per raddoppiare e non ci siamo riusciti. Poi è ovvio che devi anche difendere, e in area abbiamo difeso discretamente bene: loro grandi occasioni pulite non ne hanno avute a parte i primi 35 minuti”.

Il gol vittoria di Pavlovic basta per regalare ai rossoneri tre punti e un secondo posto che li porta a un solo passo dal Napoli capolista. È la parte dolce della serata. Quella amara, invece, la spiega lo stesso Allegri con voce rotta: “Per me è una giornata triste – dice parlando della scomparsa di Giovanni Galeone –, ci ha lasciato il mister a cui ero legato anche umanamente dopo 35 anni. Nel 91’ sono arrivato dal Pavia al Pescara. Loro avevano preso Massara e nel pacchetto ci hanno messo anche me. Dopo che sono arrivato lì dopo mezz’ora ho capito che era diverso, mi hanno detto che il trequartista non lo potevo fare e che dovevo fare la mezzala. E da lì ho iniziato la mia modesta carriera da giocatore. Mi ha insegnato molto, e nonostante sia passato per un grande attaccante i concetti e i principi della fase difensiva li ho imparati tutti da lui”.

Tornando al match, Allegri analizza con lucidità l’andamento della gara e la crescita della sua squadra: “Approccio complicato? L’approccio complicato l’abbiamo avuto stasera all’inizio, perché hanno fatto una grande pressione. Nelle altre partite abbiamo avuto un buon inizio e male nel secondo tempo. Paradossalmente stasera nel secondo tempo ho chiesto ai ragazzi di continuare a dare pressione. Ci siamo messi con i quattro centrocampisti e abbiamo spalmato di più il campo e siamo riusciti ad avere più pressione, perché alzando Saelemaekers e allargando Ricci eravamo già sui mediani loro che si aprivano. Sono passaggi di una squadra che comunque deve migliorare l’autostima nelle qualità che ha attraverso queste partite. Giocare a San Siro non è facile, abbiamo avuto in queste 3-4 partite, con l’assenza di Pulisic, Rabiot e stasera Tomori, di vedere anche dei giocatori a San Siro con poca esperienza di questo stadio e se la sono cavata nel migliore dei modi. Bartesaghi nei primi 30 minuti non ha fatto bene così come De Winter, che ha giocato credo tutti i palloni indietro, perché giocava con le spalle all’avversario. Poi Bartesaghi per 60 minuti ha fatto una bella partita. Bisogna ripartire da quello. Nei 35 minuti potevamo fare meglio e abbiamo fatto così”.

Infine, l’attenzione si sposta sull’attacco, dove Nkunku e Leao hanno condiviso il reparto offensivo: “Per quanto riguarda Rafa ha fatto una buona partita, così come Nkunku. Se abbiamo giocatori con queste caratteristiche bisogna che in qualche modo sistemi la squadra davanti. Chris è un giocatore straordinario. È piccolino ma di testa ne ha prese molte e ha difeso bene la palla. Può solo migliorare. Ho avuto tante squadre col centravanti e tante senza il centravanti puro, l’importante è riempire l’area. Fofana poteva fare dei gol e non li ha fatti e ci arriviamo. Anche senza centravanti in qualche modo l’area la riempiremo”.