Il derby della Capitale tra Lazio e Roma, in programma domenica alle 12.30, si preannuncia infuocato non solo sul campo, ma anche fuori. Aumenta infatti la tensione in città in vista dell’appuntamento all’Olimpico, dove il clima si prevede rovente. A pesare sull’atmosfera è il ricordo ancora fresco dell’ultimo confronto, datato 13 aprile, che si era concluso con un bilancio preoccupante: 24 agenti feriti e 6 ultras arrestati dopo duri scontri tra le opposte tifoserie.
Per questa nuova sfida, lo stadio sarà nuovamente blindato: il timore di disordini è alto, soprattutto perché, come avvenuto in passato, i gruppi organizzati saranno affiancati da tifosi “gemellati” provenienti da altre nazioni europee.
In Curva Nord, cuore del tifo laziale, sono attesi sostenitori di Lokomotive Lipsia (Germania), Wisla Cracovia (Polonia), Levski Sofia (Bulgaria) e West Ham (Inghilterra), gruppi legati da rapporti storici con gli ultras biancocelesti. Dall’altra parte, in Curva Sud, potrebbero affiancare i tifosi romanisti alcuni gruppi ultras di Panathinaikos (Grecia), Atletico Madrid (Spagna) e Dinamo Zagabria (Croazia). Alleanze nate nel tempo, spesso rafforzate da affinità ideologiche che caratterizzano da anni le due curve della Capitale.
Il prefetto di Roma ha già disposto l’impiego massimo di forze dell’ordine, con un controllo capillare non solo attorno allo stadio, ma anche nelle zone considerate più a rischio, come i pub e i punti di ritrovo abituali degli ultras. I presidi inizieranno già dalla serata di sabato.
L’obiettivo è evitare che si ripeta quanto accaduto nel derby d’andata della scorsa stagione, quando circa 400 tifosi si scontrarono alle 9.30 del mattino a Ponte Duca d’Aosta. In quell’occasione furono sequestrati mazze, caschi e persino cacciaviti, a testimonianza del livello di violenza raggiunto.
L’auspicio, stavolta, è che il derby sia una festa di sport. Ma la prudenza resta massima.
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