C’è un’aria elettrica a Formello, e non solo per la pioggia che continua a cadere. La Lazio vive giorni di frizioni interne: Lotito, Sarri e Fabiani sono ufficialmente uniti, ma dietro i sorrisi di facciata si nasconde una contrapposizione sempre più evidente.
Nessun incontro chiarificatore tra tecnico e direttore sportivo, nessun vertice risolutivo. Solo silenzi, attese e parole lasciate intendere. La storia, in casa biancoceleste, sembra destinata a ripetersi.
Un rinnovo che è diventato “convivenza”
Il rinnovo di contratto firmato a luglio, che doveva essere un segnale di stabilità, oggi somiglia a un patto di convivenza più che a un matrimonio solido.
Sarri lo aveva accettato come atto riparatorio per il mancato prolungamento iniziale, ma le crepe restano. Finché non ci sarà un confronto diretto tra le parti, è difficile immaginare un clima sereno.
Una vittoria contro la Juventus potrebbe riportare un po’ di calma, ma la tensione resta alta e il campo, per ora, è l’unico terreno di tregua possibile.
Il banco di prova sarà il mercato
Il vero punto di scontro si chiama mercato di gennaio. Sarri ha già fatto sapere di voler contare di più nelle scelte, chiedendo rinforzi precisi e profili di sua fiducia — Insigne su tutti.
Fabiani e Lotito, dal canto loro, predicano equilibrio economico e prudenza, ma sanno che il prossimo mese dirà molto sul futuro dell’allenatore.
Gennaio sarà il banco di prova, giugno la resa dei conti: o si troverà un’intesa, o si arriverà al capolinea. Per ora, l’idea che Sarri si dimetta o che Lotito lo esoneri resta remota, ma l’insofferenza reciproca cresce giorno dopo giorno.
Nuova emergenza in difesa
Come se non bastasse, piove sul bagnato. Ieri si è fermato Nuno Tavares, per il quale si teme uno stiramento muscolare.
Il tecnico dovrà rinunciare anche a Luca Pellegrini, ancora alle prese con il trauma contusivo-distorsivo al ginocchio.
Contro la Juve, quindi, la fascia sinistra sarà affidata a Marusic o Hysaj, con Lazzari a destra. A Bergamo era subentrato Provstgaard, che resta un’opzione d’emergenza.
L’infermeria, però, è sempre più affollata: Castellanos, Cancellieri, Rovella, Dele-Bashiru e Gigot (fuori lista) completano il quadro.