Atalanta

Juric sempre più a rischio dopo il crollo col Sassuolo

Il futuro del tecnico sulla panchina dell'Atalanta è appeso a un filo: il club valuta i profili di Palladino e Thiago Motta

Juric sempre più a rischio dopo il crollo col Sassuolo

L’illusione europea è durata appena tre giorni. Dopo la vittoria di prestigio in Champions contro il Marsiglia, l’Atalanta è tornata a mostrare il suo lato più fragile in campionato, crollando 3-0 al Gewiss Stadium contro il Sassuolo. Un ko pesante non solo per la classifica, ma soprattutto per le conseguenze: la panchina di Ivan Juric è di nuovo in bilico e a Bergamo, ormai, cresce la convinzione che la decisione di cambiare sia solo questione di tempo.

La società ha apprezzato il carattere mostrato in Europa, ma la “lezione” subita da Berardi & Co. ha riportato a galla tutte le lacune di una squadra irriconoscibile in Serie A. Con appena tre vittorie in campionato e una media punti tra le più basse dell’era Percassi, l’Atalanta rischia di vedere compromessi gli obiettivi stagionali già prima della sosta.

Per questo, la dirigenza sta già valutando le possibili alternative. Il nome in cima alla lista resta Raffaele Palladino, reduce dall’esperienza alla Fiorentina e vicino al ritorno in panchina dopo aver declinato la proposta dei viola per il post-Pioli. Il suo profilo piace per la capacità di lavorare con i giovani e per la compatibilità con il modello tattico gasperiniano, su cui la Dea vorrebbe continuare a costruire.

Più defilato, ma comunque presente nelle riflessioni della dirigenza, Thiago Motta. L’allenatore italo-brasiliano è ancora sotto contratto con la Juventus, e un suo approdo a Bergamo consentirebbe ai bianconeri di alleggerire il monte stipendi. Le relazioni positive tra i due club potrebbero facilitare la trattativa, anche se l’ingaggio dell’italo brasiliano resta tutt’altro che semplice.

Intanto, Juric prova a difendersi. Nel dopogara ha ammesso le proprie colpe ma ha cercato di mantenere la calma:

La responsabilità è sempre dell’allenatore, sia nel bene che nel male. Mercoledì eravamo entusiasti dopo Marsiglia, oggi invece è inspiegabile. Ho visto poca concentrazione e troppi errori individuali. Il primo gol è un regalo, il secondo una disattenzione clamorosa”.

Parole che sanno di resa amara più che di difesa. La sensazione, dentro e fuori lo spogliatoio, è che la fiducia nei confronti del tecnico croato sia ormai al limite.