Il mercato estivo si è chiuso da pochi giorni, ma in casa Inter c’è già chi volge lo sguardo a gennaio. Non perché manchi la voglia di concentrarsi sul campo – anzi, tra Serie A, Coppa Italia e impegni europei i prossimi quattro mesi promettono di essere intensi – ma perché i rimpianti della campagna acquisti appena conclusa pesano ancora. In tanti, tra i tifosi, hanno vissuto l’estate nerazzurra come un’occasione sprecata: suggestioni svanite, trattative arenate e poche vere emozioni. Persino l’arrivo last minute di Akanji non è bastato ad accendere l’entusiasmo, perché ciò che manca a questa Inter resta sempre lo stesso: un giocatore capace di spaccare le partite, di inventare quando gli schemi non bastano.
Il nome di Lookman, più volte evocato, rappresenta bene l’identikit del profilo assente. Un elemento rapido, creativo, in grado di saltare l’uomo e dare soluzioni offensive contro le difese chiuse. Chivu, alla guida della squadra, sa bene che l’arma decisiva non è ancora in rosa. Per questo i prossimi mesi serviranno da test: capire cosa funziona, cosa no, e soprattutto quali sono i vuoti da colmare.
La società si è mossa con un equilibrio raro per i parametri nerazzurri: per la prima volta c’era la disponibilità a chiudere con un passivo pesante, circa 60 milioni, a cui aggiungere il monte cessioni. Il bilancio finale racconta di circa 90 milioni investiti e quasi 50 recuperati con le uscite: risultato, un tesoretto da 20-25 milioni rimasto in cassa. Denaro che poteva essere speso subito, magari per un giovane difensore di prospettiva, ma che alla fine è stato congelato.
Ora quei soldi rappresentano la carta da giocare a gennaio. Non solo per la difesa, che resta un reparto su cui vigilare, ma soprattutto per l’attacco: un trequartista o un attaccante di fantasia sarà la priorità. I nomi, al momento, restano sullo sfondo. Ma la strategia è chiara: l’Inter ha deciso di aspettare. Perché quattro mesi di calcio possono cambiare tutto, ma la sensazione è che senza un colpo di qualità e imprevedibilità, i nerazzurri rischino di restare incompiuti.