Il Milan esce ufficialmente dal Settlement Agreement
Buone notizie per i tifosi rossoneri

Il Milan ha ufficialmente concluso il periodo di rendicontazione previsto dal Settlement Agreement siglato nel 2022 con la UEFA, uscendo così dal regime di monitoraggio speciale. L’intesa aveva come obiettivo principale garantire il rispetto dei nuovi requisiti di stabilità finanziaria, noti come “football earnings rule”, durante il triennio che si concluderà con la stagione 2025/26. Nel corso di questi tre anni, il club rossonero ha superato brillantemente tutti i controlli, registrando tre bilanci in attivo — due già certificati e uno in attesa di pubblicazione prevista per questo autunno. Da ora in avanti, il Milan continuerà a essere monitorato nelle prossime stagioni, seguendo le regole comuni a tutti i club.
Nel 2022, il Milan aveva accettato un Settlement Agreement di tre anni che prevedeva una multa immediata di 2 milioni di euro e altri 13 milioni subordinati al rispetto degli accordi. Il club ha rispettato pienamente la “football earnings rule”, che consente un disavanzo aggregato massimo di 5 milioni in tre anni, estendibile fino a 60 milioni se coperto da equity. In questi anni, il Milan non ha mai rischiato di superare tale limite, chiudendo costantemente i bilanci in utile.
Inoltre, il club milanese si è dimostrato conforme anche alla nuova “squad cost rule”, introdotta con il Fair Play Finanziario dalla stagione 2023/24. Questa regola valuta le spese per la rosa e lo staff tecnico, considerando stipendi e commissioni nette in rapporto ai ricavi rettificati. L’applicazione di questa norma è graduale: il tetto massimo sarà del 90% nel 2023/24, 80% nel 2024/25 e 70% dal 2025/26. Al 30 giugno 2023, il Milan era ben al di sotto di queste soglie, con una percentuale inferiore al 50%, mentre le stime di Calcio e Finanza indicano un dato intorno al 57% per il 2024, ancora lontano dal limite definitivo.
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