È finita la seconda avventura di Daniele Pradè alla Fiorentina. Dopo oltre sei anni di collaborazione, il dirigente romano e il club viola hanno interrotto il loro rapporto professionale. La notizia è arrivata pochi minuti fa, ma era nell’aria da qualche giorno, complice il clima sempre più teso attorno all’ambiente gigliato.
Pradè era tornato a Firenze il 12 giugno 2019, su esplicita volontà di Rocco Commisso, per affiancare Joe Barone nella costruzione tecnica e sportiva della nuova Fiorentina. In questi anni ha gestito una decina di sessioni di mercato e visto passare sei allenatori per un totale di sette cambi di panchina. Con lui, la squadra ha raggiunto tre finali — due di Conference League e una di Coppa Italia — senza però riuscire mai a sollevare un trofeo.
L’ultimo mercato estivo è stato quello più ambizioso e, al tempo stesso, più discusso: 92 milioni di euro spesi tra riscatti e nuovi acquisti e un passivo di circa 58 milioni, cifra record per l’era Commisso. Un investimento importante, che non ha però portato i risultati sperati in campo.
Dalla società, nel frattempo, arrivano rassicurazioni sul futuro di Stefano Pioli: il tecnico, tornato a Firenze dopo l’esperienza milanista, non è a rischio almeno fino al match contro il Lecce. La dirigenza intende garantire continuità tecnica, in un momento di transizione dirigenziale e di tensione crescente nella piazza.
E proprio i tifosi, esasperati dai risultati e dal caos interno, hanno fatto sentire la loro voce nella notte: in diverse zone della città sono comparsi striscioni di protesta dal tono durissimo.
“Squadra, allenatore, società: siete la vergogna di questa città” si legge al Parterre. Al Cavalcavia delle Cure campeggia un altro messaggio: “Questa città non può più tollerare: squadra e società vi dovete svegliare“. E in via Pistoiese l’ultimo, lapidario: “Società, giocatori, allenatore: la pazienza è finita, il tempo sta per scadere“.
Un segnale chiaro: l’ambiente viola è in ebollizione e la separazione da Pradè segna l’inizio di una nuova fase per la Fiorentina, tutta da scrivere — tra incertezze, contestazioni e la necessità di ritrovare, in fretta, una rotta.