Il caso che ha coinvolto Albert Gudmundsson è finalmente giunto a conclusione, dopo 893 giorni dall’incidente in Islanda. L’attaccante della Fiorentina ha espresso su Instagram la sua soddisfazione per la sentenza definitiva, che conferma il verdetto del tribunale distrettuale e segue l’archiviazione iniziale da parte del procuratore distrettuale. “Questa è quella che chiamo una vittoria convincente per 3-0”, ha scritto Gudmundsson, sottolineando di essere stato presente e consapevole dei fatti fin dall’inizio.
Nel lungo post, il calciatore ha raccontato le difficoltà vissute durante tutto il periodo di incertezza, segnato dall’attenzione costante dei media. “Sono stato sotto il microscopio dei media quasi quotidianamente per tutto questo tempo”, ha spiegato, aggiungendo che a sostenerlo sono stati soprattutto i familiari: “Ciò che mi ha fatto andare avanti sono stati i miei cari. I miei figli, la mia mamma, i miei genitori, le mie sorelle, la famiglia e gli amici. Voi siete gli eroi di questo processo. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza”.
Gudmundsson ha anche riconosciuto che non tutti crederanno alla sua versione dei fatti: “So che ci sono persone là fuori che non mi crederanno, indipendentemente da cosa mostrano i dati o i risultati del caso, e va bene così. So chi sono e per cosa combatto. L’opinione degli altri non mi spezzerà mai”.
Infine, il calciatore ha voluto lanciare un messaggio di attenzione e rispetto verso le vere vittime di violenza: “Spero vivamente che anche se ci fosse una mela marcia in giro, non faccia male alle vere vittime di violenza”. Con queste parole, Gudmundsson chiude un capitolo difficile della sua vita, riaffermando la propria integrità e il legame con chi gli è stato vicino nei momenti più complessi.
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