Polemiche post partita

Fiorentina furiosa con il Var, Pradè: “Errore enorme”

La rabbia della Fiorentina per la decisione di arbitro e Var di concedere il rigore al Milan per il contatto Parisi-Gimenez.

Fiorentina furiosa con il Var, Pradè: “Errore enorme”

Non è solo una questione di risultato. La sconfitta rimediata dalla Fiorentina a San Siro contro il Milan ha lasciato una lunga scia di polemiche e amarezza. In casa viola, più che il ko in rimonta, bruciano le decisioni arbitrali, considerate determinanti e, a detta dei dirigenti e dello staff tecnico, profondamente ingiuste. A far infuriare la dirigenza gigliata è soprattutto l’episodio del rigore concesso ai rossoneri per un contatto tra Parisi e Gimenez, giudicato troppo leggero per giustificare un intervento del VAR.

Non ha usato mezzi termini il direttore sportivo della Fiorentina, Daniele Pradè, che nel post partita ha lanciato accuse pesanti: “Penso che se il Var deve richiamare l’arbitro per un grave errore, questo è un errore enorme del Var: Marinelli non ha avuto il coraggio di sostenere la sua decisione. Non so descrivere come ci sentiamo, noi ci stiamo giocando la vita e bisogna anche capire che non si può fare una roba del genere. È scandalosa”, ha tuonato.

Parole dure, a cui ha fatto seguito un’analisi altrettanto accesa degli altri episodi controversi. “Gimenez è rimasto a terra 20 minuti e manco lo ha sfiorato: quasi grottesco, non è una bella immagine. La Fiorentina ha giocato una grande gara, di cuore e non meritava di perdere assolutamente in questa maniera. Cade a terra in modo incredibile, poco prima c’era stato il fallo su Ranieri, che poteva essere anche rosso a quel punto, invece è stato dato solo un giallo: il calciatore è rimasto fuori e abbiamo preso il gol in dieci. Ci dispiace perché la nostra classifica è deficitaria e non la aspettavamo, non siamo questi come squadra”.

Pradè ha anche voluto ribadire la fiducia nell’allenatore: “Abbiamo tre punti dopo sette partite, non siamo questa come squadra. Se c’è una persona che ci può togliere da questa situazione è solo Stefano. Il resto è colpa mia, la contestazione può essere solo mia. La proprietà mi ha messo a disposizione 90 milioni per rinforzare la squadra, quindi la colpa è solo mia. È una stagione strana, ma è appena all’inizio e possiamo fare molto. Sono dispiaciuto per il presidente e per i tifosi, che non meritano questa situazione. Se c’è una persona che ha fiducia è Stefano Pioli, se c’è una persona che dovrebbe essere cacciata o dimettersi dovrei essere solo io. Gli altri devono fare solo il loro lavoro e sapere che sono una grande squadra”.

A rincarare la dose ci ha pensato anche Stefano Pioli, visibilmente frustrato per come si è conclusa la partita: “Facendo così invitiamo i giocatori a continuare a simulare, a mettersi le mani in faccia, e non solamente in area di rigore. Basta che al primo contatto un giocatore mette le mani in faccia e tutti fischiano. Poi io riparto sempre dalla prima norma che ci hanno sempre detto: il Var interviene se c’è un chiaro ed evidente errore dell’arbitro, ditemi voi se questo lo è… Peccato”.

L’allenatore viola ha poi voluto ringraziare per la fiducia ricevuta, pur non nascondendo la frustrazione: “Questo è uno dei motivi per cui sono dispiaciuto dei risultati che non otteniamo: hanno investito tanto su di me e nel mio lavoro ma purtroppo non otteniamo risultati. Dobbiamo cercare di fare meglio, noi e non solo noi”.

Infine, un passaggio sulla prestazione della squadra e sull’atteggiamento dello spogliatoio: “Difficoltà a reagire dopo che si va sotto? Ma le partite le vedete o no? Abbiamo gestito bene, anche nel secondo tempo: il Milan ha tirato in porta una volta, quando eravamo in dieci. Se mi dici che abbiamo perso la partita perché potevamo essere più attenti… La squadra la prestazione l’ha fatta, poi chiaro la responsabilità è mia. E non ci sono neanche problemi nello spogliatoio: una squadra che ci crede e che lavora, i risultati ci stanno andando contro”.

In casa Fiorentina, dunque, la rabbia è tanta. La squadra resta in una situazione di classifica complicata, ma l’ambiente — almeno ufficialmente — fa quadrato attorno all’allenatore. La stagione è ancora lunga, ma servirà più di una prova d’orgoglio per lasciarsi alle spalle serate come quella di San Siro.