Consueto appuntamento del martedì su Dazn con Open Var, che ha visto come ospite Andrea De Marco. L’ex arbitro ha analizzato i principali episodi controversi della quindicesima giornata di Serie A, passando sotto la lente diverse situazioni chiave emerse nei match del weekend. De Marco, individuato dalla FIGC come figura di raccordo per favorire la collaborazione tra la CAN e i club di Serie A e B, ha offerto chiarimenti puntuali su decisioni che hanno fatto discutere.
Particolare attenzione è stata dedicata agli episodi di Milan-Sassuolo, ma anche all’espulsione di Zaccagni in Parma-Lazio e al contatto in area non sanzionato tra Simeone e un avversario in Torino-Cremonese. Sul duello finale tra Pavlovic e Cheddira, avvenuto al 92’, De Marco ha elogiato la gestione complessiva: “L’arbitro in campo è stato bravo a intervenire subito con decisione. Anche al VAR, Prontera e Maresca hanno letto correttamente l’azione: Pavlovic prosegue la sua corsa, mentre Cheddira allarga la gamba cercando il contatto. La valutazione è stata rapida e corretta”.
Ha invece generato polemiche il gol annullato a Pulisic per una presunta spinta di Loftus-Cheek su Candè. In questo caso De Marco ha riconosciuto un errore: “Il contatto c’è, ma l’intensità non è sufficiente. Per la soglia dei falli stabilita quest’anno, non si tratta di un’infrazione punibile. Il VAR non poteva intervenire, ma il gol doveva essere convalidato”.
Linea coerente anche sul contatto Lucumì-David in Bologna-Juventus, giudicato correttamente non da rigore per insufficiente intensità. Infine, sull’espulsione di Zaccagni, De Marco è stato netto: “Interventi di questo tipo vanno puniti con la massima severità. Velocità, gamba alta e rischio per l’incolumità dell’avversario rendono corretto il cartellino rosso. Su queste situazioni la linea sarà rigorosa per tutta la stagione”.