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Crisi Fiorentina: la classifica preoccupa, il calendario è da brividi

La sconfitta contro la Roma ha scatenato la contestazione della piazza: l'obiettivo principale è il ds Pradè, ma nel mirino c'è anche Pioli

Crisi Fiorentina: la classifica preoccupa, il calendario è da brividi

La Fiorentina contro la Roma ha probabilmente giocato la miglior partita del suo pessimo inizio di stagione, eppure ha perso di nuovo. E quel dato, tre punti su diciotto disponibili, comincia a pesare come un macigno. Siamo solo alla sesta giornata, ma la classifica parla chiaro: quart’ultimo posto, tre sconfitte nelle ultime quattro, otto gol subiti e appena quattro segnati. Numeri che non possono essere spiegati con la casualità. Qui c’è qualcosa di più profondo, strutturale.

Limiti tecnici e tattici. Anche nella sfida con la Roma non sono mancati aggressività e voglia di rimonta, ma restano troppi errori tecnici, blackout difensivi, scelte sbagliate nei momenti chiave. È una squadra ancora lontanissima dai proclami e dalle ambizioni estive. Pioli ha provato a cambiare pelle, passando da un tridente promesso in estate a un assetto più prudente, ma senza costruire attorno al suo centravanti di riferimento. E ieri, proprio il paradosso: un Kean devastante nel primo tempo, autore di un gol di forza pura e vicino al raddoppio con un palo, che però si è spento dopo l’ingresso di Piccoli e il passaggio a un attacco a due. Casualità? O l’ennesimo segnale che questo sistema offensivo non valorizza le qualità del bomber?

Calendario da incubo. Il vero problema è che ora piove sul bagnato. Perché dopo la sosta arriva un ciclo che spaventa solo a guardarlo: prima il Milan a San Siro, poi il Rapid Vienna in Conference League, quindi il Bologna di Italiano al Franchi e infine il turno infrasettimanale con l’Inter a Milano. Quattro partite in dieci giorni che metterebbero in difficoltà chiunque, figuriamoci una Fiorentina in crisi di risultati e identità.

Pioli non rischia subito, ma… Per ora la panchina di Stefano Pioli non traballa, la fiducia della società regge. Ma serviranno risposte forti e immediate, perché questo bottino di punti è troppo magro e l’impressione è che senza una svolta vera – tecnica e mentale – la squadra possa scivolare in una stagione pericolosamente anonima.