Napoli

Conte pronto al tour de force: 7 partite in 22 giorni

Gruppo al completo e rotazioni studiate: a Torino il miglior undici, poi spazio alle alternative per il ciclo che porta alla sfida con l'Inter

Conte pronto al tour de force: 7 partite in 22 giorni

Antonio Conte ha ritrovato il sorriso. E, soprattutto, ha ritrovato tutti i suoi uomini. Non scontato dopo la sosta per le nazionali, ma questo Napoli è un gruppo forgiato esattamente sulla mentalità del suo allenatore: fame, disciplina, spirito di sacrificio. Ora, però, inizia la fase più intensa della stagione. Da sabato a Torino fino al 9 novembre a Bologna, gli azzurri affronteranno sette partite in ventidue giorni: praticamente un mini-campionato, con tre gare a settimana tra Serie A e Champions League.

Conte lo sa bene: serviranno tutti. Anche chi, finora, ha visto il campo con il contagocce. Ecco perché, tra le prossime due gare, le rotazioni saranno inevitabili — non solo per preservare energie fisiche, ma anche nervose, in vista del primo crocevia stagionale: Napoli-Inter del 25 ottobre al Maradona. Un appuntamento che, nella testa di Conte, pesa eccome, nonostante manchi ancora un po’ di tempo.

Zero rischi, massima attenzione

Come da filosofia contiana, “la partita più importante è sempre la prossima”, ma il tecnico azzurro ragiona anche in prospettiva. A Torino, contro i granata, scenderà comunque la miglior versione possibile del Napoli, con un unico dubbio al centro della difesa: Marianucci o Beukema. Il primo, escluso dalla lista Champions, potrebbe partire titolare in campionato per permettere al compagno di rifiatare in vista dell’Europa.

A centrocampo, l’assenza di Lobotka costringerà Gilmour agli straordinari, mentre sulla fascia destra Neres può concedere a Politano qualche giorno di riposo, evitando rischi dopo la lesione al gluteo rimediata con la Nazionale.

L’Europa chiama

A Eindhoven, invece, Conte potrebbe sorprendere tutti. Contro il Psv, l’idea è quella di riproporre il 4-3-3, con esterni larghi per attaccare l’ampiezza. Un modulo più offensivo, ma anche più naturale per certi interpreti.

Il nome caldo è quello di Noa Lang: l’olandese sta crescendo di condizione e il ritorno nel suo vecchio stadio, contro la squadra che ha portato al titolo con 11 gol e 10 assist, sembra la cornice perfetta per rilanciarlo. A sinistra, quindi, lui; a destra il recuperato Politano; dietro, Olivera per maggiore copertura e il rientro di Buongiorno accanto a Beukema, deciso a brillare in patria.

Con il ritorno al tridente, uno dei centrocampisti dovrà riposare: probabile turno di stop per McTominay, l’uomo più impiegato fin qui. Un piccolo sacrificio in vista del big match contro l’Inter, quando Conte vorrà avere il suo motore scozzese al 100%.