Nel derby che ribalta equilibri e umori, l’Inter esce sconfitta ma non ridimensionata agli occhi di Cristian Chivu. Il tecnico nerazzurro, pur vedendo i cugini rossoneri operare il sorpasso in classifica, si aggrappa alla qualità del gioco espresso e alla personalità mostrata dalla squadra in una partita che, più dei numeri, racconta la volontà di restare agganciati alle prime posizioni. Nonostante l’amarezza per il risultato, l’allenatore rumeno sottolinea subito ciò che ha convinto maggiormente: “Non è solo quello che abbiamo creato, salvo anche l’attenzione. Ci hanno fatto gol nell’unica occasione su lancio lungo, il calcio è così. I ragazzi ci hanno provato in tutti i modi, questo è lo spirito che voglio vedere. Quattro sconfitte nelle prime dodici giornate sono un po’ troppe, ma la classifica è corta”.
Chivu difende il suo gruppo senza esitazioni, in particolare Yann Sommer, finito nel mirino dopo il gol subito da Pulisic. Alla critica il tecnico risponde compatto, rivendicando la filosofia di un collettivo che condivide meriti e responsabilità: “So quello che creiamo e i rischi che prendiamo. I miei giocatori sono i migliori, cercano sempre il massimo. Non punterei mai il dito contro qualcuno, altrimenti ci sarebbe odore di fallimento. Non c’è un solo colpevole di questa sconfitta, siamo tutti coinvolti. Potevamo gestire meglio i momenti, abbiamo solo il dovere di rialzarci perché mercoledì abbiamo un altro match importante”.
In una serata piena di tensione agonistica ha fatto discutere anche la scelta di sostituire Lautaro Martínez. Chivu liquida ogni interpretazione, ribadendo la propria autonomia tecnica: “Sta bene, non posso cambiare giocatori? È una mia scelta tecnica, anche i ragazzi che sono in panchina meritano di dare il loro contributo”.
Il tema più delicato resta però quello delle ripartenze concesse, una costante legata alla natura offensiva dell’Inter. Lo ha spiegato lo stesso allenatore, consapevole dei rischi strutturali del proprio impianto di gioco: “Per caratteristiche dei nostri giocatori siamo costretti ad attaccare con tanti uomini e siamo più esposti alle ripartenze, oggi ne abbiamo concessa una ed è stata fatale. Finora abbiamo subito abbastanza poco per quelli che sono i rischi che corriamo. Dobbiamo migliorare nella percezione del pericolo e fare qualche fallo in più”.
La sconfitta pesa, ma Chivu guarda avanti. La classifica è corta, il margine per rimettersi in carreggiata resta ampio e l’Inter sembra avere ben chiaro il percorso per rialzarsi immediatamente.