Altro che attese di gennaio: il vero colpo della Juventus è già arrivato. Senza passare dal mercato, Luciano Spalletti ha ritrovato il suo uomo chiave rimettendo al centro del progetto Gleison Bremer, tornato in campo prima a Bologna e poi da titolare contro la Roma. Un rientro che pesa come un acquisto, perché con il brasiliano in difesa la Signora torna a essere solida, autoritaria e vincente.
Il segnale era arrivato già a inizio stagione, quando in panchina sedeva Igor Tudor: prima dell’infortunio al menisco di fine settembre, Bremer aveva guidato una Juventus imbattuta tra Serie A e Champions League. Non è un caso se il suo ritorno dopo l’operazione chirurgica ha coinciso con due successi di grande valore, contro Bologna e Roma. Per Spalletti, che ha dovuto attendere 45 giorni prima di poterlo schierare, è come aver scartato in anticipo il regalo più prezioso.
Il mercato e i limiti
Il tecnico toscano non ha nascosto le sue richieste: un centrocampista per allungare le rotazioni (da Tonali e Hojbjerg fino a Frattesi o Schlager del Lipsia) e un laterale destro per sostituire Joao Mario, ormai ai margini e destinato alla partenza. Ma la realtà è chiara fin dal primo giorno: i vincoli del fair play finanziario Uefa impongono prudenza. Per questo Spalletti è convinto che il vero rinforzo invernale possa essere proprio Bremer, pronto a guidare la difesa anche sabato a Pisa, nell’ultima gara del 2025.
Con Bremer cambia tutto
I numeri raccontano una differenza netta. Con Bremer in campo, la Juventus non ha mai perso: 5 vittorie e 2 pareggi tra pre e post infortunio. Senza di lui, invece, sono arrivate quattro sconfitte pesanti tra campionato ed Europa: tre con Tudor (Como, Real Madrid, Lazio) e una con Spalletti (Napoli). La media punti è la fotografia più efficace: 2,42 a partita con il brasiliano, appena 1,5 senza. Solidità, leadership e risultati: la Signora con Bremer è un’altra squadra.
McKennie trascina e apre
In attesa del miglior Bremer, la risalita in classifica passa anche da Weston McKennie. Intoccabile in campo ma ancora senza rinnovo, l’americano è stato protagonista anche fuori: nel giorno libero ha vestito i panni di Babbo Natale all’oratorio salesiano Michele Rua di Torino, insieme a Koopmeiners e Perin. Tra un sorriso e un regalo, Weston ha parlato anche del futuro:
«Mi piace stare qui, la Juventus e Torino sono casa mia. Spero di rimanere, poi vedremo con il mio agente».
La trattativa resta complessa e dalla MLS continuano i contatti per riportarlo negli Stati Uniti da svincolato dopo il Mondiale. Intanto McKennie, in dubbio per Pisa per un affaticamento muscolare, guarda al presente: «La vittoria sulla Roma è stata fondamentale. Spalletti è un grande allenatore, sa valorizzare i giocatori».
Con Bremer di nuovo al centro della difesa e una classifica che si accorcia, la Juventus ha ritrovato certezze. E forse ha già fatto il suo miglior acquisto dell’inverno.