Continua a far discutere il “caso Lookman” in casa Atalanta. L’attaccante nigeriano, rientrato dagli impegni con la propria nazionale, si è presentato ieri al centro sportivo di Zingonia, chiedendo però di svolgere una seduta di allenamento individuale. Oggi, alla vigilia della sfida contro il Lecce, non ha preso parte alla rifinitura, lasciando il centro sportivo in anticipo. Un comportamento che ha riacceso le tensioni tra il club e il giocatore, già incrinate dalla mancata cessione estiva e dall’improvvisa fuga avvenuta ad agosto.
In conferenza stampa, il tecnico Gian Piero Gasperini ha chiarito la situazione, annunciando l’esclusione del giocatore: “Ademola domani non sarà convocato. È una situazione spiacevole e complicata. Da allenatore credo che servano spirito di squadra, umiltà e attaccamento alla maglia. Con lui ho un buon rapporto, ma non posso implorarlo di giocare. Serve maggiore responsabilità e senso di appartenenza“, ha dichiarato con fermezza.
Il tecnico ha poi sottolineato il valore umano che deve contraddistinguere chi indossa la maglia nerazzurra:
“Sappiamo tutti che Lookman è un grande talento, ma ciò che serve all’Atalanta sono prima di tutto valori umani. Siamo una squadra che rappresenta una città, e questo implica impegno e dedizione al di là del risultato“.
A complicare ulteriormente la situazione c’è il clima sempre più teso attorno al giocatore. Nelle ultime ore, nei pressi dello stadio di Bergamo, sono apparsi alcuni striscioni e messaggi ostili da parte della tifoseria, tra cui uno particolarmente duro: “Lookman indegno”.
Una frattura, quella tra Lookman e l’ambiente atalantino, che appare oggi più profonda che mai. In un momento in cui la squadra ha bisogno di compattezza, con diverse assenze pesanti (Kolasinac, Ederson e Scamacca non saranno disponibili contro il Lecce), la situazione del nigeriano rischia di destabilizzare ulteriormente il gruppo.
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