Ivan Juric esonerato. La sconfitta netta contro il Sassuolo ha incrinato definitivamente il rapporto tra l’allenatore serbo e l’Atalanta, che già da qualche settimana stava valutando un cambio in panchina. Nemmeno il successo in Champions League contro il Marsiglia è bastato a risollevare la fiducia del club nerazzurro, che dopo l’ennesima prestazione deludente in campionato sembra orientato a voltare pagina. Il progetto tecnico, partito con ambizioni europee, si è lentamente sfilacciato fino a trasformarsi in un percorso incerto, fatto di risultati altalenanti e segnali di smarrimento.
La dirigenza bergamasca ha individuato in Raffaele Palladino, profilo giovane ma con idee chiare e un’identità tattica ben definita, la strada giusta da seguire. L’ex allenatore della Fiorentina, che nei mesi scorsi aveva declinato un ritorno a Firenze per il dopo Pioli-Pradè, ha raccolto quindi la sfida nerazzurra. Dovrebbe firmare in queste ore un contratto fino al 2027. Il tecnico napoletano sarà affiancato dal suo storico vice Stefano Citterio e dall’ex difensore atalantino Federico Peluso, inserito nello staff per rafforzare il legame con l’ambiente.
L’obiettivo di Palladino sarà quello di proseguire nel solco tracciato da Gasperini, mantenendo l’impronta offensiva e l’intensità che hanno reso l’Atalanta un modello negli ultimi anni. In questo senso, il club non intende stravolgere l’assetto tattico ma piuttosto rilanciare una squadra che ha perso compattezza e brillantezza. I contatti tra le parti si sono intensificati nelle ultime ore e la fumata bianca potrebbe arrivare a breve, forse già prima della prossima sfida di campionato.
Nel frattempo, appare chiaro come Thiago Motta non sia mai stato una reale opzione per la panchina atalantina. Il suo nome era circolato nei giorni scorsi, ma soltanto per suggestione: un suo arrivo avrebbe favorito la Juventus, che si sarebbe liberata del suo ingaggio ancora a bilancio dopo l’esonero, ma i bergamaschi non hanno mai aperto un dialogo concreto.
Per Juric, quello con l’Atalanta è il terzo esonero nel giro di dodici mesi. Il 10 novembre 2024 era arrivata la separazione dalla Roma dopo dodici partite (quattro vittorie, cinque sconfitte e due pareggi). Poco più di un mese dopo, il 21 dicembre, aveva accettato la chiamata del Southampton, ma l’avventura inglese si era conclusa il 7 aprile 2025 con la risoluzione consensuale dopo appena sedici gare (due vittorie, un pareggio e tredici sconfitte). L’esperienza nerazzurra, iniziata con entusiasmo, ha seguito un copione simile: quindici partite, quattro vittorie, otto pareggi e tre sconfitte.
Dopo il ko con il Sassuolo, il tecnico serbo aveva provato a mantenere la calma: “La responsabilità è sempre dell’allenatore, sia nel bene che nel male. Sia i giocatori che io, davanti ai tifosi, abbiamo riconosciuto di non essere stati all’altezza. Le voci sulla panchina? Non sono assolutamente preoccupato. Mercoledì sera eravamo entusiasti per la vittoria di Marsiglia, c’era la sensazione di poter battagliare con chiunque. Adesso le sensazioni sono opposte. Non ho ancora parlato con nessuno della società”, ha dichiarato Juric nel post partita.
L’Atalanta ora spera che l’era Palladino possa restituire entusiasmo e continuità a un progetto che rischia di deragliare definitivamente.