Doveva essere una partita che confermasse la ripresa del Torino dopo il colpo all’Olimpico contro la Roma, e invece è stata una doccia fredda. Al “Grande Torino” l’Atalanta si impone con un secco 3-0, chiudendo i conti in appena otto minuti a cavallo della mezz’ora del primo tempo e lasciando solo i fischi a una squadra granata che si è sciolta troppo in fretta. Protagonista assoluto Krstovic, autore di una doppietta e al primo centro in nerazzurro, in una serata in cui brilla anche Sulemana. In casa Toro, da dimenticare la prestazione complessiva e anche il rigore fallito da Duvan Zapata nella ripresa, a suggellare un pomeriggio nero. La Dea ritrova entusiasmo e punti, il Torino incassa una lezione severa.
Marco Baroni sceglie di confermare l’impianto visto contro la Roma, riproponendo la difesa a tre con Ismajli, Coco e Maripan. In mezzo al campo spazio a Ivan Ilic al posto di Casadei, mentre sulla trequarti tocca ad Aboukhlal, alla prima da titolare, al fianco di Vlasic. L’Atalanta di Ivan Juric, orfana di Scalvini e De Ketelaere, risponde con Kossounou, Hien e Djimsiti dietro, mentre sulla trequarti agiscono Sulemana e Samardzic, alle spalle di Krstovic. A centrocampo Zappacosta prende il posto dell’ex Bellanova sulla corsia di destra. In campo anche Marten De Roon, che festeggia la sua 400ª presenza con la maglia bergamasca.
L’avvio vede un Torino propositivo e aggressivo, ma è l’Atalanta a guadagnare campo con il passare dei minuti. I nerazzurri, però, perdono subito Zalewski per infortunio, sostituito da Bellanova. Al 12’ Vlasic sfiora il palo con un destro in diagonale, ma è solo un lampo. La Dea prende fiducia e al 31’ passa in vantaggio: Samardzic sfonda sulla sinistra e serve al centro Krstovic, lasciato completamente solo in area, che segna il suo primo gol con l’Atalanta. La rete manda in tilt la squadra di Baroni. Passano appena quattro minuti e Sulemana raddoppia, raccogliendo una respinta dopo un palo colpito da Samardzic. Il terzo gol arriva al 38’, con Krstovic che chiude una splendida azione corale avviata da Sulemana, firmando la sua personale doppietta. Il pubblico granata accompagna i giocatori all’intervallo con una sonora bordata di fischi.
Nella ripresa Baroni cambia: dentro Tameze, Casadei e Adams per Maripan, Ilic e Aboukhlal, passando a due punte. Il Torino ci prova con orgoglio ma non punge. Simeone si rende pericoloso due volte, ma Carnesecchi è sempre attento. Al 25’ l’ingresso di Zapata sembra dare una scossa: il colombiano guadagna un calcio di rigore dopo un contatto tra Coco e Kossounou. Va lui stesso sul dischetto, ma trova la risposta di Carnesecchi, ancora una volta decisivo dagli undici metri come contro il PSG. L’Atalanta gestisce il ritmo e sfiora anche il poker con Pasalic, la cui volée finisce alta di poco.
Nel finale c’è spazio anche per Lookman, accolto da qualche fischio dopo le voci di mercato estive sull’Inter, e per Maldini e Musah. L’Atalanta chiude senza rischi, mentre il Torino esce tra la delusione del proprio pubblico. Una sconfitta pesante, non solo nel risultato ma anche nelle modalità, che conferma la discontinuità della squadra granata e restituisce convinzione alla Dea dopo settimane complicate.